“Tuscia da vivere” è un percorso turistico esperienziale firmato dalla CNA di Viterbo e Civitavecchia, che propone due giorni di full immersion nella cultura e nelle tradizioni del territorio: un viaggio che è non solo scoperta di testimonianze storico-artistiche e di paesaggi naturali di rara bellezza, ma anche esperienza da vivere, appunto, nelle botteghe dell’artigianato d’arte e a contatto con i produttori della filiera agroalimentare.
Per presentarlo, non poteva esserci occasione migliore della Fiera TTG Incoming Italia – Travel Experiences, che, apertasi mercoledì scorso, si è chiusa venerdì a Rimini. Tanto più che CNA Commercio e Turismo partecipa a questa manifestazione internazionale con uno spazio dedicato proprio ai percorsi del turismo esperienziale ideati da 18 Associazioni territoriali. Tra queste, c’è la CNA di Viterbo e Civitavecchia, la cui segretaria, Luigia Melaragni, è intervenuta ieri ad alcuni degli incontri con i buyers esteri programmati, insieme con Alessio Pagliara di Promotuscia, partner tecnico del progetto.
“CNA scommette su questo modello di turismo, che sta guadagnando consensi sempre più ampi e che è ‘su misura’ per un territorio come il nostro. Gli ingredienti ci sono tutti, lo sappiamo: il fascino dei centri storici e dei paesaggi, un artigianato e una enogastronomia ricchi di eccellenze, una qualità alta dell’accoglienza – osserva Melaragni -. Bisogna crederci, riuscire a confezionare un’offerta attraente e, soprattutto, a promuoverla. Mettendo a frutto, per esempio, anche il lavoro che si è fatto grazie al progetto ‘Tuscia Experience’ della Camera di Commercio di Viterbo, che noi abbiamo sostenuto con convinzione e che è stato prezioso nella fase di elaborazione della proposta per la Fiera di Rimini”.
Per i territori rappresentati nel proprio stand, allestito nel padiglione dei Paesi esteri e delle Regioni Italiane, CNA Commercio e Turismo è riuscita ad organizzare incontri BtoB con tour operator provenienti da Cina, Stati Uniti, Ungheria, Danimarca, Francia, Regno Unito, Bulgaria, Corea del Sud, Sri Lanka, India, Bielorussia, Azerbaigian, Paesi Bassi, Israele, Russia e Lituania, oltre a quelli italiani.
“Non possiamo che essere soddisfatti per i riscontri positivi. Abbiamo avuto la conferma che il turismo esperienziale è una carta vincente per la Tuscia”, sottolinea la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Il percorso in sintesi. Si parte da Viterbo, dove si visitano il quartiere medievale, il Palazzo dei Papi e i laboratori di Cinzia Chiulli Percorsi Artistici (è suo il racconto della storia della città attraverso i tarocchi, ventidue tavole in ceramica su peperino), di Daniela Lai Bottega d’Arte (qui la ceramica con decoro blu a Zaffera è protagonista) e dell’Antica Legatoria Viali di Lucia Maria Arena (con la guida dell’artigiana, il turista può realizzare un taccuino con rilegatura a mano). Tappa poi a Civita Castellana nelle botteghe del ceramista Vincenzo Dobboloni in arte Mastro Cencio (i cui manufatti si ispirano all’arte etrusca, falisca, medievale e rinascimentale) e di Maria Grazia Gradassai Bell’Ornato Studio d’Arte (specializzata nella creazione di vetri artistici), quindi merenda con le birre artigianali di Itineris e i formaggi di Chiodetti. Non senza aver prima ammirato il centro storico.
Il giorno successivo, tour a Vignanello, con sosta nell’atelier dell’orafa Pina Perazza (ha un marchio registrato per i gioielli in titanio), e a Caprarola, dove, dopo la visita d’obbligo al Palazzo Farnese, si pranza presso l’azienda agricola Sapori di Ieri con i prodotti di Pasta Fanelli (di Canepina) e i legumi dell’azienda agricola biologica Marco Camilli. Segue, sempre a Caprarola, una sessione dimostrativa del lavoro di Armando Mortet (orafo da quattro generazioni, ha il laboratorio a Oriolo Romano). Si chiude con la visita a Villa Lante, a Bagnaia.
“Ringraziamo Alessio Pagliara per l’importante supporto e, naturalmente, CNA nazionale. Ricordo che, in tema di turismo esperienziale, CNA ha proposto di introdurre nel nostro ordinamento la figura dell’imprenditore turistico – esperienziale. Un riconoscimento significativo per operatori che svolgono attività legate allo sviluppo di una specifica forma di offerta turistica, dove – conclude Melaragni – sono in stretta relazione la promozione e la valorizzazione della cultura, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico con un modello di apprendimento basato sull’esperienza personale legata al territorio e ai prodotti identitari”.