Sarà una stagione difficile, quella estiva. Il Covid-19 sta già mettendo a dura prova anche il settore del turismo marittimo, con gravi ripercussioni sugli stabilimenti balneari. La Tuscia e la zona di Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella non sono immuni, avendo una bella costa. Per consentire la ripartenza anche qui, CNA Balneari ha elaborato una proposta articolata in sei punti, che la CNA di Viterbo e Civitavecchia condivide appieno.
Pasqua è andata, il 25 aprile e il primo maggio sono alle porte, ma neanche queste feste saranno come gli scorsi anni. Normalmente sarebbero l’antipasto della bella stagione, invece almeno fino al 3 maggio strutture e ristoranti saranno chiusi e le prenotazioni inevitabilmente in calo. Da qui la necessità di intervenire in maniera mirata: la CNA lo fa con alcuni punti fermi da mettere in atto.
Per riavvicinarsi alla normalità, ecco le proposte. Prima di tutto, le concessioni: vanno prorogate almeno fino al 2033. Poi i canoni demaniali: secondo CNA Balneari devono essere ridotti, con annessa abolizione dell’imposta regionale. Terzo punto, fondamentale, è la definizione di una modalità di riapertura degli esercizi pubblici e delle attività connesse agli stabilimenti, con tempistiche certe.
Quarto: consentire la manutenzione e l’allestimento delle strutture balneari e delle spiagge annesse, dando un’indicazione valida per tutta la penisola. C’è da dire, al riguardo, che la Regione Lazio ha già emesso un’ordinanza che consente le attività di vigilanza, manutenzione, pulizia, sanificazione e allestimento delle strutture amovibili di concessioni balneari e campeggi.
La quinta proposta ha una duplice valenza, va infatti incontro non solo al settore, ma anche alle famiglie. Serve infatti un bonus vacanze, spendibile in Italia e ovviamente legato alla filiera turistica. Infine la condivisione con le imprese, attraverso tavoli istituzionali per il monitoraggio della situazione e le ulteriori eventuali azioni da mettere in campo.