Da Torino a Civita Castellana per provare in prima persona cosa significa essere artigiani. Per capire il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un oggetto. Per sperimentare in un vero laboratorio l’arte della manualità. Una giovane coppia ha scelto lo Studio d’Arte Bell’Ornato di Maria Grazia Gradassai: un regalo di lui alla compagna nel giorno del suo compleanno. È il turismo esperienziale, una delle opportunità che questo territorio è in grado di offrire.
Tutto è nato da una iniziativa della Camera di Commercio di Viterbo: “Tuscia Experience”, che ha coinvolto imprese dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare in un percorso di formazione per la creazione di un’offerta attraente proprio per questo particolare segmento del turismo.
Gradassai – che fa parte della presidenza di CNA Artistico e Tradizionale di Viterbo e Civitavecchia – ha accolto ieri i due turisti nel suo laboratorio, facendoli diventare artigiani per un giorno. La mission? Progettare e produrre un piccolo oggetto in vetro. “Lei ha scelto una farfalla, lui un fior di loto – dice – tra una rosa di circa quindici possibilità”.
I due si sono prima cimentati con il disegno, “hanno quindi scelto i colori delle lastre di vetro, poi dalla carta si è passati al taglio del vetro con l’incisione sulla lastra. Una parte molto difficile per chi non lo ha mai fatto – continua Gradassai – infatti prima sono state fatte delle prove”.
La fase successiva è stata altrettanto complessa: alle prese con il rame, prima della saldatura a stagno ad alte temperature. Anche qui tutto apparentemente semplice, se non fosse per lo stagno che scappa da tutte le parti: non è facile tenerlo a bada. Infine l’acido per la metallocromia: la coppia ha scelto il color rame.
Il risultato finale: due bellissimi e coloratissimi manufatti. Il bilancio dell’esperienza? “Hanno constatato che dall’esterno è impossibile rendersi conto di quanto lavoro c’è dietro un oggetto del genere. E si sono stupiti del costo di vendita piuttosto contenuto – commenta l’artigiana – proprio in considerazione dell’impegno che hanno dovuto metterci in prima persona”.
Hanno apprezzato anche la qualità dei lavori presenti all’interno della bottega. E alla fine “sono stati soddisfattissimi di realizzare questi oggetti – conclude Gradassai – e di portarli a casa”.