“Le nuove misure restrittive in vigore da ieri per il contenimento del contagio determinano una ulteriore diminuzione della mobilità, con pesanti conseguenze su taxi e Ncc auto e bus”. E’ l’allarme di CNA Fita – Trasporto Persone, che stima una contrazione della domanda intorno al 70 per cento. Si torna così alla situazione di maggio-giugno. Tra luglio e la prima metà di ottobre, l’attività ha registrato un calo medio del 50 per cento, attestandosi sul livello minimo di copertura dei costi.
CNA sollecita dunque il governo a inserire la categoria tra quelle più colpite dalle nuove restrizioni, con conseguente necessità di indennizzi a fondo perduto.
“Da troppi mesi i tassisti, che devono rispettare precisi obblighi rientrando tra i servizi essenziali, e i noleggiatori offrono le proprie prestazioni in costante perdita, senza che venga tenuto in alcun conto il sacrificio cui la categoria è sottoposta. L’impegno di riconoscere un ristoro allineato alle perdite accumulate deve comprendere – sottolinea CNA Fita – anche il trasporto persone non di linea, che da fine febbraio continua a garantire il proprio servizio senza alcun intervento diretto a sostegno”.
CNA Fita – Trasporto Persone auspica che le positive parole espresse più volte dalla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, si trasformino rapidamente in atti concreti. In assenza di interventi, sono a rischio circa 100mila lavoratori tra titolari di licenze taxi, concessioni Ncc auto e bus e collaboratori delle varie strutture organizzative.