“Stai lì e impara il mestiere”. La mamma è sempre la mamma e anche stavolta ha avuto ragione, perché quello che all’epoca era poco più che un bambino, poi è diventato un fior di barbiere. E tale è rimasto per mezzo secolo, sempre fedele a quel mestiere e anche alla famiglia CNA, di cui fa parte proprio da allora: da 50 anni. Lui è Roberto Montecolli, ma c’è anche una lei, “la barbieretta”, come l’avevano ribattezzata: è la figlia Laura, che ora dirige tutta la situazione. Ovvero Arte Moda Capelli a Vetralla, via Cassia interna 132.
È partito tutto così. “Ho iniziato da ragazzino in quarta elementare – dice Roberto – quando andavo a pulire i capelli dal barbiere in un locale storico tramandato da Mario Pietro Antonio, detto Mastro Toto, che era in piazza Umberto I. Poi è subentrato Carlo Ferri: è stato con lui che mia mamma mi ha detto di stare lì e imparare il mestiere. Avevo 10 anni e così ho imparato”.
Accumulata un po’ di esperienza, poi è toccato alle barbe con i rasoi. “Andavo a farle anche all’ospedale, dopo ho iniziato a lavorare. Da 15 a 18 anni sono stato apprendista, quindi c’è stato il servizio militare e il 10 gennaio del 1974 ho rilevato l’attività di Carlo Ferri. Sono rimasto sempre in piazza Umberto I per 20 anni da titolare, poi ci siamo trasferiti sulla Cassia interna”, un locale che Roberto Montecolli ha acquistato, mentre prima era in affitto. “Mi sono ingrandito – racconta – prima era 14 metri quadrati, nella nuova sede si lavorava meglio. Insomma, c’è stato un salto di qualità e poi era una cosa mia”. Ancora un passo indietro: “Ci hanno provato in molti da apprendisti da Ferri, ma io sono stato l’ultimo dei Moicani, gli altri poi hanno intrapreso altre strade”.
Fin qui i servizi offerti dall’attività sono stati solo per uomini. Poi è arrivata la figlia Laura. “Sono stata qualche anno come collaboratrice – racconta lei – fino al luglio del 2009. Mi chiamavano ‘la barbieretta’ e io ribattevo subito: ‘Sono parrucchiera’. C’è stata una metamorfosi, abbiano iniziato a ricevere anche clienti donne. Ho portato un po’ di lato femminile”. Da lì i corsi nella Capitale per migliorarsi, perché quel lavoro “mi piaceva”.
Come ci è arrivata? In maniera diversa dal padre. “È stata una scelta di sua – spiega papà Roberto – io non l’ho mai forzata. E oggi ogni tanto continuo a dare una mano”. Una mano che è sempre allenata, come ha dimostrato anche a un raduno di Harley Davidson, di cui è grande appassionato, in Austria. “Mi dicevano ‘non ti ricordi più come si fa’, così ho preso il rasoio e mi sono dato da fare”. Mano ferma ma anche solidale, perché Roberto Montecolli fa parte del gruppo Angeli in moto, insieme ai quali da volontario consegna medicinali per combattere la sclerosi multipla.
Adesso tocca alla festa: l’appuntamento è mercoledì prossimo, 10 gennaio, alle ore 11. In questa occasione la CNA di Viterbo e Civitavecchia consegnerà una targa per fissare la data del cinquantennale. A proposito, come è andato il mezzo secolo con l’Associazione? “Benissimo – conclude Montecolli – dentro la CNA ho consumato gli scalini”.