“L’emendamento al Disegno di legge Concorrenza presentato ieri dal governo, rischia di mandare in liquidazione, a partire dal 1° gennaio 2024, l’attuale modello balneare italiano, che ha assicurato, negli anni, un livello di eccellenza e di valorizzazione del territorio costiero. Un modello portato al successo da 30mila micro e piccole imprese, da famiglie che hanno investito nell’attività risorse economiche e lavoro assiduo”. E’ ciò che sostiene CNA Balneari.
A repentaglio verrebbe messo, secondo l’Unione di Mestiere della CNA, anche l’indotto dell’economia turistica costiera interessata dal provvedimento: le imprese della nautica, della ristorazione, del commercio e della ricettività che insistono sul demanio, non solo marittimo, con l’offerta di servizi turistici e ricreativi.
“Esiste ancora, però, la possibilità di tutelare la reale continuità aziendale delle attuali imprese balneari e di rilasciare nuove concessioni, grazie alla disponibilità di aree per nuove iniziative imprenditoriali. Disponibilità che emergerà, con ogni certezza, dalla mappatura prevista nel Disegno di legge”, osserva CNA Balneari, che chiede al Parlamento il massimo impegno per individuare le soluzioni necessarie alla salvaguardia del settore.