“Siamo stanchi! Abbiamo la sensazione che la piccola impresa, la microimpresa, il lavoro autonomo non siano considerati una priorità. Niente di più sbagliato. L’ottimismo non è una speranza. Dev’essere piuttosto un obiettivo. E anche la politica europea deve avere il buonsenso di comprendere che esiste un’economia locale che rappresenta, come nel caso dell’Italia, il 95 per cento del fare impresa. E tenerne conto prioritariamente nelle sue politiche”. Lo ha affermato Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna, a Rovigo, dove ha partecipato a “Tasse, burocrazia, recessione e il lavoro che non c’è”, l’iniziativa della Cna rodigina che ha interfacciato una quindicina di artigiani locali e, oltre a Silvestrini, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e Simonetta Rubinato, componente della commissione Bilancio della Camera.
La tavola rotonda è stata aperta dal presidente della Cna di Rovigo, David Gazzieri, che ha ricordato i numerosi ostacoli che incontra chi vuole fare impresa nel nostro Paese, soprattutto se è un artigiano o un piccolo imprenditore. E ha sottolineato come il problema principale, per loro, non sia costituito dall’articolo 18 della Statuto dei lavoratori ma piuttosto da una pressione fiscale che supera il 65 per cento, come ha scoperto proprio una indagine del Centro studi della Cna nazionale.
Rubinato ha posto l’accento sulle disfunzioni della burocrazia, rilevando che in Italia è necessario rompere l’ingranaggio perverso che non permette alla politica di dare attuazione alle sue scelte. Tosi, a sua volta, ha messo sotto accusa il rapporto Stato-territorio. Sburocratizzare, allora, è la parola d’ordine. E la tassa comunale unica per le imprese un imperativo.
Per le conclusioni, la parola a Silvestrini. “ Alle banche non manca liquidità – ha rilevato – solo che i soldi non li danno alle imprese. E’ necessario, inoltre, dare una ulteriore iniezione di flessibilità al mercato del lavoro. E soprattutto adottare provvedimenti shock che possano ridare fiducia e stimolare il Paese a uscire dal tunnel della crisi. Non c’è alternativa!”.