Comprendiamo la proroga al 31 gennaio prossimo del blocco dei licenziamenti per la funzione economica e sociale in una fase di assoluta emergenza, ma chiediamo di esonerare le imprese dal versamento del contributo addizionale per accedere agli ammortizzatori sociali”: così Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, nel corso dell’incontro con i ministri Gualtieri, Patuanelli e Catalfo. Oggetto dell’incontro, le misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori per l’emergenza Covid. Silvestrini ha sottolineato come sia fondamentale che i ristori alle imprese e il sostegno ai redditi dei lavoratori avvengano con assoluta rapidità. Rapidità che è mancata nei precedenti interventi di sostegno al mondo dell’artigianato e della piccola impresa.
Decreto ristori
Sul decreto ristori, Silvestrini ha evidenziato che circa 100mila imprese della ristorazione sono state escluse dal provvedimentosollecitando il Governo a porvi rimedio con urgenza. Al tempo stesso occorre prevedere contributi a fondo perduto per moltissime imprese che non sono colpite dalle restrizioni dell’ultimo Dpcm ma fanno parte dell’indotto o comunque collegate e stanno accusando da tempo rilevanti cali di fatturato.
Nessun versamento del contributo addizionale
“Correttamente il decreto ristori prevede che i datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dai provvedimenti di chiusura o limitazione delle attività non sono tenuti al versamento del contributo addizionale. L’esclusione non può, però, essere limitata alle sole imprese individuate dal recente Dpcm”. Non esonerare le imprese già sofferenti e duramente colpite dalla crisi è “ingiusto e penalizzante – ha sottolineato Silvestrini – in quanto scarica sulle imprese stesse l’intero costo sociale del divieto di licenziamenti.Anche per tale ragione, insistiamo per l’eliminazione del contributo addizionale previsto dal decreto agosto e riproposto dal decreto ristori”.
L’integrazione salariale
Inoltre – ha osservato il segretario generale della CNA – le settimane di integrazione salariale previste dal decreto ristori non coprono l’intero periodo di divieto dei licenziamenti. Circostanza che ha caratterizzato anche tutti i precedenti provvedimenti. E’ evidente, quindi, che sarà necessario prevedere ulteriori settimane di integrazione salariale e stanziare altre risorse se si intende proseguire in questa direzione”.
Rapidità nei ristori
Il segretario generale della CNA, infine, ha osservato che nella fase di emergenza economica e sociale è fondamentale che i ristori alle imprese e il sostegno ai redditi dei lavoratori avvengano con assoluta rapidità che è mancata nei precedenti interventi di sostegno al mondo dell’artigianato e della piccola impresa.
Il trasferimento delle risorse al fondo bilaterale dell’artigianatoha registrato ritardi ingiustificati e inaccettabili. I lavoratori dell’artigianato hanno ricevuto le prestazioni del mese di giugno e siamo praticamente a novembre