“Leggiamo un comunicato del responsabile del circolo di FdI di Viterbo sul turismo nel capoluogo. Nel sollecitare al Comune la convocazione di un tavolo per il coordinamento dei servizi da offrire ai turisti, Luigi Maria Buzzi fa notare che nell’ultimo fine settimana il servizio taxi sarebbe stato completamente assente per accompagnare, dopocena, i delegati Fai in albergo. Non possiamo escludere che si sia verificato qualche disagio, dovuto comunque a una richiesta fuori dell’ordinario. Ma nelle giornate di venerdì, sabato e domenica i tassisti hanno assicurato alla manifestazione un sostegno che è stato giudicato positivamente dalla maggioranza dei delegati e degli organizzatori”. La precisazione è di Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
“Va altresì ricordato – prosegue – che, ormai da diversi anni, l’unico servizio pubblico di trasporto fruibile dai cittadini la sera dopo le 21 e di notte è garantito dai taxi: una scelta, questa, nata spontaneamente dalla categoria, nell’interesse della collettività”.
“Concordiamo sull’esigenza di migliorare e potenziare i servizi di accoglienza in una città che punta sullo sviluppo turistico. Gli stessi tassisti hanno investito, nel tempo, nell’ammodernamento del servizio, anche con l’ausilio delle tecnologie digitali, e non sono certo chiusi all’ipotesi di una revisione dei turni, soprattutto in concomitanza con eventi che prevedono un importante afflusso di ospiti. Non possono che trarre vantaggio dall’aumento della domanda”, osserva Melaragni, aggiungendo che sul servizio taxi è aperto in Comune un proficuo confronto con l’assessore Silvio Franco.
“Si è di recente ricostituita, infatti, presso l’Assessorato allo Sviluppo Economico Locale e Turismo, la Commissione taxi. All’esame, in questo momento, ci sono le tariffe, ferme dal 2007. L’incremento è inderogabile – sottolinea la segretaria della CNA -. A Viterbo, il prezzo della corsa è tra i più bassi d’Italia”.
Nella relazione annuale al Parlamento, il 7 settembre dello scorso anno, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha presentato i risultati di un monitoraggio sui servizi di taxi in un campione di 144 comuni italiani con popolazione compresa tra i 30mila e i 100mila abitanti. Ebbene, il prezzo medio di una corsa standard breve (5 chilometri più 5 minuti di sosta) è di 12,18 euro, a Viterbo è invece di 7,32 euro, tanto che la città si posiziona al 65° posto su 67. E’ invece 61a, sempre su 67, relativamente al prezzo di una corsa standard lunga (10 chilometri e 10 minuti di sosta): la media è di 20,65 euro, ma nella città dei Papi non si superano i 14,02 euro.
“Le tariffe devono essere adeguate con urgenza. La categoria, che da anni fa fronte al costante aumento dei costi di gestione ed è tra le più colpite prima dall’emergenza epidemiologica poi dalla fiammata del prezzo del carburante, va sostenuta se, come è giusto, si mira all’efficienza del servizio”, conclude Melaragni.