Per i titolari e i responsabili tecnici delle imprese che si occupano di installazione e manutenzione straordinaria di impianti alimentati da energie rinnovabili, è in vigore un sistema di qualificazione obbligatorio che prevede sia un percorso formativo di 80 ore (più esame teorico e pratico) sia la frequenza di 16 ore di aggiornamento ogni tre anni. Ma da nessuna parte c’è traccia della qualificazione ottenuta e dell’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento.
Per gli installatori Fer (Fonti di energia rinnovabile), si tratta di un bel problema, che può essere facilmente risolto con l’inserimento dei titoli di qualificazione “nella visura camerale delle imprese dalle Camere di Commercio, che li ricevono dai soggetti che li rilasciano”. Così la pensa CNA, che ha proposto un emendamento ad hoc in sede di conversione in legge del decreto-legge sulla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulle prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure.
La segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, ha scritto ai parlamentari eletti nel territorio per chiedere di sostenere l’emendamento. “Si tratta – dice Melaragni – di una importante semplificazione in materia di sistemi di qualificazione degli installatori. Bisogna superare una situazione in cui le imprese che hanno adempiuto regolarmente a un obbligo di legge sono equiparate, di fatto, a quelle che non hanno compiuto alcun percorso di qualificazione: si lascia spazio alla concorrenza, a scapito delle imprese virtuose”.
CNA propone di prevedere l’iscrizione della qualificazione Fer nella visura camerale dal 1° gennaio 2022, per consentire, nei prossimi mesi, i necessari adeguamenti di carattere organizzativo.