La Commissione Bilancio del Senato ha reintrodotto, dopo averlo abrogato qualche ora prima, lo sconto in fattura per i lavori condominiali di valore superiore a 200mila euro che beneficiano di ecobonus. CNA è fortemente contraria alla nuova misura, anche se è applicabile a un perimetro apparentemente circoscritto.
“E’ intollerabile – sostiene l’Associazione – il principio che un privato sia chiamato a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica. Il voto in Senato rappresenta una clamorosa retromarcia da parte del governo e della maggioranza parlamentare, che reintroducono uno strumento discriminatorio che penalizza le vere imprese dell’edilizia, dell’impiantistica e dei serramenti ed è un regalo ingiustificato ai grandi operatori. Come ha riconosciuto in più occasioni l’Autorità Antitrust, altera la concorrenza danneggiando il mercato e quindi i consumatori”.
“E’ evidente – prosegue la CNA – che è stata compiuta una scelta di campo per favorire i colossi dell’energia e le grandi multiutility, tutti soggetti che non svolgono direttamente i lavori di riqualificazione energetica, mettendo nelle loro mani un grande mercato rappresentato da oltre un milione di condomini”.
“Lo sconto in fattura è uno schiaffo alle piccole imprese, che non possono permettersi di rinviare l’incasso di fatture senza pregiudicare la sana gestione. Il governo e le forze di maggioranza – afferma l’Associazione di rappresentanza dell’artigianato e delle piccole e medie imprese – dovranno spiegare le ragioni di una inversione di rotta a 180 gradi dopo che avevano riconosciuto la fondatezza delle ragioni esposte dalla CNA per l’abrogazione di uno strumento iniquo”.