“Siamo disposti ad arrivare fino all’Alta Corte di Giustizia europea per difendere i legittimi interessi e le legittime aspirazioni degli odontotecnici. Ma abbiamo già avviato l’iter procedurale con il ministero della Salute per ottenere con più rapidità l’inserimento della figura professionale dell’odontotecnico tra quelle tecnico-sanitarie già riconosciute.
All’indomani delle prossime elezioni ci attiveremo con il nuovo governo immediatamente dopo il suo insediamento. E’ anacronistico, e ingiusto, che un settore impegnato in uno sforzo imprenditoriale enorme e in un’azione di aggiornamento costante sia disciplinato da un decreto di novant’anni fa esatti. Ventimila imprese con 13mila odontotecnici, oltre un terzo dei quali iscritti a CNA-Sno, non possono essere lasciate nel limbo. La legge deve riconoscere che gli odontotecnici svolgono mansioni che concorrono alla riabilitazione del paziente attraverso cure e terapie.
E, in verità, grazie al lavoro svolto dalla CNA diverse leggi regionali hanno già potenziato l’offerta delle prestazioni includendo anche protesi dentarie di cui i laboratori odontotecnici sono produttori. Una scelta lungimirante per evitare il far west che mortifica gli odontoiatri e favorisce il turismo sanitario senza garanzie per i pazienti italiani”. Lo si legge in un comunicato di CNA-SNO odontotecnici.