Si parla ancora dei casi di virus dell’epatite A nei frutti di bosco. Il Ministero della Salute conclude così una sua nota: “Considerato che, al momento, non è possibile escludere che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco contaminati surgelati-congelati, diversi da quelli oggetto di allerta, sulla base del principio di precauzione si raccomanda di impiegare questi prodotti sempre previa cottura, ad esempio, facendoli bollire per almeno 2 minuti.” I sintomi dell’epatite A sono caratterizzati da esordio improvviso 15-50 giorni dopo l’ingestione e sono costituiti principalmente da malessere, perdita di appetito, astenia, nausea, vomito, dolore addominale e febbre nella fase pre-itterica e urine scure, feci chiare, comparsa di ittero e prurito nella fase itterica. A partire da 4-5 giorni prima della fase itterica si assiste ad un’intensificazione della sintomatologia che invece migliora a partire dalla fase itterica. La guarigione completa avviene in 2-4 settimane dall’esordio dei sintomi. Sono rare le forme fulminanti, circa 2-8 casi su 1.000.
Aumentano i casi di virus dell’epatite A in Italia e il Ministero della Salute fa il punto sulla situazione con un comunicato: ”Sono stati eseguiti numerosi controlli di laboratorio che ad oggi hanno permesso di identificare la contaminazione da virus dell’epatite A in 4 lotti di prodotti differenti, per i quali sono state diramate le notifiche di allerta. Le Aziende Sanitarie Locali hanno verificato che gli operatori interessati abbiano adottato le misure di ritiro e richiamo per i consumatori. Per due ulteriori lotti sono state riscontrate positività su confezioni aperte, pertanto sono in corso le indagini per stabilire le cause della contaminazione”.“ Il resto del comunicato, inoltre, recita che sono in corso ulteriori verifiche nelle aree più interessate. ”Nelle Regioni dove è stato riscontrato un maggiore incremento del numero dei casi, si è provveduto ad attivare studi analitici di tipo caso-controllo per meglio indagare i possibili fattori di rischio implicati nella diffusione della malattia. Lo studio ha messo in evidenza una forte correlazione con il consumo di frutti di bosco surgelati assunti tal quali”.
La CNA invita le imprese ad affiggere la locandina del ministero della Salute.