“La decisione del Ministro Orlando di aprire il confronto con le categorie economiche sulla riforma della giustizia civile è sicuramente un passo importante. In agenda ci sono misure che possono dare una spinta potente alla competitività del Paese e il contributo delle imprese alla loro elaborazione non può che aiutare il legislatore”. Lo ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente della CNA, che ha guidato la delegazione di Rete Imprese Italia nell’incontro con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Tre sono i punti rilevanti, a giudizio di Rete Imprese Italia, della proposta Orlando: rafforzamento del tribunale per le imprese, dimezzamento dell’arretrato, strumenti contro la criminalità economica. In linea generale – per Rete Imprese Italia – è condivisibile l’obiettivo del legislatore di avviare sezioni di tribunale dedicate alle controversie che coinvolgono le società di grandi e medie dimensioni. Ma è fondamentale che queste sezioni vengano potenziate e aperte anche alle controversie relative alle società di persone.
Nel nostro Paese le piccole e medie imprese, per lo più costituite da società di persone a base familiare, sono una realtà numericamente molto significativa e non si possono marginalizzare. Anche la riduzione del contenzioso civile è condivisibile – secondo Rete Imprese Italia – tuttavia sarebbe opportuno prevedere strumenti alternativi al giudizio ordinario, partendo da strumenti che già esistono, come la mediazione, che attualmente viene gestita dalle Camere di commercio e da organismi privati con risultati positivi. Anzi, la mediazione andrebbe estesa per legge anche alle materie che paralizzano i tribunali: contratti d’appalto, inadempienze contrattuali, azioni di richiesta di risarcimento danni.
Con riferimento alle misure di semplificazione auspichiamo una revisione del concordato preventivo per rafforzare la tutela dei creditori ed evitare gli abusi.
Per quanto riguarda gli strumenti contro la criminalità economica, e in particolare le nuove sanzioni per il falso in bilancio, concordiamo totalmente con l’impostazione del ministro. Ma – sottolinea Rete Imprese Italia – segnaliamo che il ventilato passaggio del Registro delle imprese dalle Camere di commercio al Ministero dello Sviluppo economico solleva una serie di questioni, a partire dallo sviluppo della necessaria infrastruttura informatica e telematica di supporto. Oggi, infatti, il Registro delle imprese è sicuramente uno strumento d’indagine efficiente, consultato molto spesso dalle Forze dell’ordine che ravvisano l’alta rispondenza degli archivi camerali con le effettive situazioni patrimoniali.