Claudio Carpentieri, responsabile dell’Ufficio Politiche Fiscali della CNA (nella foto), ne parlerà domani, martedì 3 febbraio, alla trasmissione “Di martedì”, su La7. Il tema è davvero “caldo”. L’estensione del regime del “reverse charge” e l’introduzione delle “split payment”, oltre a creare dei gravi problemi di liquidità alle imprese, stanno generando molta incertezza tra gli operatori, tenuti ad applicare questi istituti già dal 1° gennaio 2015 pur non essendo stata ancora emanata alcuna istruzione operativa da parte dell’Agenzia delle Entrate.
“L’incremento delle operazioni soggette al “reverse charge” nonché l’introduzione dello “split payment” con la legge di stabilità 2015 (articolo 1, comma 629 della legge n. 190/2014), si potrebbe chiamare accanimento terapeutico”, denuncia la CNA. I due istituti potrebbero destabilizzare la situazione finanziaria di molte imprese fedeli al fisco che operano nei mercati in cui è stato esteso il “reverse charge” ovvero di molti consorzi d’impresa che lavorano stabilmente con enti pubblici, specialmente nel settore degli impianti o dell’edilizia.
Pertanto, mentre resta ferma la pressante richiesta della CNA affinché il governo ritorni sui suoi passi per entrambi gli istituti, l’Ufficio Politiche Fiscali ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di condividere le linee interpretative su una serie di quesiti.
La prima richiesta posta è il riconoscimento della non punibilità per eventuali violazioni commesse in questa prima fase di applicazione dei due istituti.