“Un anno fa, aprivamo il confronto con le imprese e con i Comuni sul bando della Regione a sostegno delle ‘reti di imprese tra attività economiche su strada’ per la riqualificazione e la promozione delle nostre realtà urbane. Oggi, apprendiamo che sono stati approvati i sei progetti sui quali la CNA ha scommesso, prima attraverso un’azione di informazione e un confronto serrato con operatori economici e amministratori, poi mettendo a disposizione le proprie competenze per la elaborazione del programma di interventi. Siamo molto soddisfatti per questo risultato, così come per il fatto che stavolta la Tuscia e l’area di Civitavecchia, grazie anche agli altri partenariati attivati, hanno saputo cogliere l’opportunità messa sul tavolo dalla Regione”. Così Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, sulla graduatoria delle 127 domande ammesse a finanziamento (sulle 244 presentate), ciascuna per un importo di 100mila euro, per la realizzazione delle “strade del commercio del Lazio”.
Questi i progetti cui Melaragni fa riferimento: “Viterbo Capitale Medievale”, che interessa il capoluogo della Tuscia ed è al quinto posto, con un punteggio tra i più elevati; “Civitavecchia – The Shopping Port” (9°); “Tarquinia rete di imprese tra attività economiche su strada”; “Porta Francigena” per il comune di Acquapendente; “Gli Unicorni” per Ronciglione; “Terra Cimina”, che riunisce i centri di Vallerano (centro capofila), Vignanello e Canepina. Sono coinvolte, complessivamente, 387 imprese.
L’avviso pubblico, lo ricordiamo, aveva come obiettivo la nascita di reti tra “attività su strada”: attività commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, artigianali e produttive, turistiche, di intrattenimento, sportive, culturali, professionali e di servizio, mercati rionali giornalieri e periodici. Esclusi i centri commerciali e le aree commerciali integrate. “Per contrastare l’abbandono dei centri storici allo svuotamento e al progressivo impoverimento – osserva Melaragni -. I progetti, che si integrano con alcuni degli interventi già previsti dai Comuni, mirano a rianimare il cuore delle città, dove in questi anni di crisi troppe saracinesche sono state abbassate, anche con una efficace promozione dei prodotti/servizi delle imprese e del patrimonio culturale, in un’ottica di sviluppo del turismo”.
L’elemento che alla segretaria della CNA interessa evidenziare, è “il processo di aggregazione che dal bando riceve una spinta. Tante volte abbiamo detto che fare rete è vitale, che per crescere c’è bisogno di superare gli individualismi. E’ arrivato il momento. Le imprese lavoreranno insieme per attuare un progetto condiviso”.
La prima cosa da fare, infatti, è costituire ufficialmente la rete (alla domanda era stata allegata l’adesione delle imprese al progetto di rete). Poi si procede in accordo con il Comune in cui questa insiste, perché è l’Ente locale il beneficiario diretto dell’avviso pubblico nonché il responsabile dell’utilizzo del finanziamento regionale.