Dopo l’individuazione delle 42 definizioni uniformi ed inderogabili per tutti i Comuni, ora proseguono le attività istruttorie dello schema tipo. Il Ministro Madia dice che “Il più è stato già fatto”.
Sul complesso delle attività previste dall’Agenda per la semplificazione 2015-2017, al 16 marzo 2016 sono 66 i semafori verdi, 37 quelli gialli (attività in linea con quelle previste e scadenze rispettate) e 6 i semafori rossi (attività in ritardo). Risultano, quindi, rispettate oltre il 90% delle scadenze previste dall’Agenda e dalla pianificazione di dettaglio delle attività.
È quanto emerge dal terzo rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione dell’Agenda per la semplificazione 2015 – 2017 pubblicato dal Ministero per la pubblica amministrazione.
Il rapporto fornisce un quadro di sintesi sullo stato di avanzamento al 16 marzo 2016 delle attività previste dall’Agenda.
Tra le attività in ritardo si evidenziano:
– la predisposizione del regolamento edilizio tipo, che era stato previsto per novembre 2015. In questa direzione un passo avanti cruciale è stato compiuto con l’individuazione delle 42 definizioni uniformi ed inderogabili per tutti i Comuni, mentre proseguono le attività istruttorie dello schema tipo;
– la predisposizione delle specifiche di interoperabilità per l’edilizia e per l’AUA.
A CHE PUNTO SIAMO CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO? Per quanto riguarda il Regolamento edilizio unico, il terzo rapporto sottolinea che “l’elevata differenziazione delle procedure edilizie tra un comune e l’altro è causata anche dalle diverse normative tecniche contenute negli oltre 8.000 regolamenti edilizi esistenti.
L’azione prevede, in coerenza con le previsioni dello “Sblocca Italia”: 1) l’individuazione delle metodologie di lavoro, di ricognizione della normativa vigente e delle modalità di coinvolgimento delle amministrazioni e dei soggetti interessati (associazioni di categoria, ordini professionali, ecc.); 2) la predisposizione di uno schema tipo di regolamento edilizio che vada a sostituire i regolamenti edilizi ora in vigore, semplificando e uniformando le procedure edilizie”.
Sono state definite “le metodologie di consultazione (audizioni, consultazione telematica ecc.) che consentiranno di raccogliere contributi da parte di tutti i soggetti interessati alla definizione dei contenuti del regolamento edilizio. È stata, inoltre, realizzata in via preliminare una ricognizione della documentazione e delle proposte esistenti in materia. Sono state raccolte informazioni, attraverso un questionario diffuso dalle Regioni, sulla presenza a livello regionale di linee guida, di criteri o schemi tipo per la redazione del Regolamento Edilizio. Sono state avviate le attività del gruppo di lavoro e si sono svolte le audizioni, tra cui quella con CNA.
L’azione non si è conclusa nei tempi previsti perché la individuazione di definizioni uniformi e inderogabili con un accordo, che richiede il consenso di tutti è stato un processo lungo e impegnativo, nel quale ciascun soggetto doveva necessariamente rinunciare alle proprie definizioni. È stata completata l’istruttoria delle definizioni uniformi e inderogabili del regolamento tipo. Finalmente l’Italia potrà avere un linguaggio e definizioni uniformi. Le attività proseguono con l’istruttoria della predisposizione dello schema di regolamento.