“Per la richiesta dell’indennità di 600 euro, si trovino soluzioni più pratiche, come l’invio massivo delle domande attraverso i Patronati, per evitare che l’inoltro, uno per volta, mandi in tilt i sistemi informatici. L’inoltro delle richieste per ottenere l’indennità attraverso il sito dell’Inps continua a registrare rallentamenti e disservizi inaccettabili. Nessuno rimarrà escluso dal beneficio, dice l’Inps, ma ci vogliono una maggiore funzionalità e accessibilità e serve poter accedere con un invio massivo da parte dei Patronati”.
È la richiesta avanzata da Epasa-Itaco, l’Ente di Patronato promosso dalla CNA, insieme con gli altri aderenti al CIPLA, in una lettera inviata ai vertici dell’Inps. I Patronati, che continuano a operare in tutte le sedi territoriali, sin dal primo giorno di invio delle domande denunciano continui blocchi dell’accesso al portale. Blocchi che hanno spinto l’Istituto a sospendere temporaneamente il servizio. Inefficace è stato lo scaglionamento delle aperture.
Per tutta la mattinata di ieri e di oggi, denunciano ancora i Patronati, si sono registrati caricamenti bloccati, clessidre infinite, interruzione del servizio, difficoltà di inserimento delle deleghe. E intanto i cittadini inviavano le richieste, in quella fascia oraria riservata ai Patronati e consulenti.
Nella lettera all’INPS vengono confermati l’impegno e la disponibilità a collaborare con l’Istituto, per alleviare il comune peso operativo di questa difficile fase.
“Eravamo riusciti ad evitare il click-day, ma ciò non è bastato. Della situazione che si è creata hanno fatto le spese tanti contribuenti, peraltro disorientati da una comunicazione discutibile. Occorre nuovamente precisare che per presentare la domanda c’è tempo fino al 30 aprile. E che i pagamenti partiranno dal 15 aprile, ma in ogni caso con effetto retroattivo dal 1° aprile, fino a soddisfare tutte le richieste. Ci auguriamo ora che la collaborazione proposta dai Patronati sia accettata”, è il commento di CNA.