Risorse pari a 20 milioni di euro (6 milioni nel 2022, gli altri 14 nel 2023) per sostenere le spese relative all’inserimento, nelle imprese della ristorazione e della pasticceria, di uno o più giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, purché sia applicato il contratto di apprendistato. Lo prevede il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali datato 21 ottobre e pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale.
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti, entro trenta giorni, con provvedimento del direttore della Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Ministero (oggi Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste).
Il decreto indica i criteri di utilizzazione del Fondo di parte corrente per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano.
Le spese ammissibili a contributo in conto corrente (nell’ambito del regolamento “de minimis”) riguardano la remunerazione lorda relativa ai giovani inseriti con contratto di apprendistato.
Le agevolazioni non potranno superare il 70 per cento delle spese totali ammissibili e l’importo di 30mila euro per ciascuna impresa.
I giovani diplomati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore presso un Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (IPSEOA) da non oltre cinque anni;
b) non aver compiuto, alla data di sottoscrizione del contratto di apprendistato, i trenta anni di età.
I pagamenti delle spese devono essere effettuati esclusivamente attraverso conti correnti dedicati intestati all’impresa e con modalità che consentano la piena tracciabilità del pagamento.
Non sono ammesse le spese sostenute prima della presentazione della domanda di contributo.
Possono beneficiare delle agevolazioni, come si è detto, le imprese della ristorazione e della pasticceria. Questi i requisiti richiesti:
a) se operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11(«Ristorazione con somministrazione»):
essere regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle Imprese da almeno dieci anni o, alternativamente, aver acquistato, nei dodici mesi precedenti la data di pubblicazione del decreto, prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25 per cento del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo;
b) se operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.30(«Gelaterie e pasticcerie») e dal codice ATECO 10.71.20 («Produzione di pasticceria fresca»):
essere regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle Imprese da almeno dieci anni o, alternativamente, aver acquistato, nei dodici mesi precedenti la data di pubblicazione del presente decreto, prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI e prodotti biologici per almeno il 5 per cento del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo.
Le imprese possono altresì presentare la domanda solo se
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedura concorsuale o a qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
- non sono in situazione di difficoltà, così come definita dal regolamento di esenzione;
- sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC);
- sono in regola con gli adempimenti fiscali;
- hanno restituito le somme eventualmente dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
- non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 maggio 2007 (“impegno Deggendorf”).
Info: CNA Agroalimentare, 0761.2291.