Fondo per le piccole e medie imprese creative, confermato nella Legge di Bilancio il rifinanziamento per i prossimi due anni. Seguirà la riapertura del bando per la presentazione delle domande di accesso al finanziamento.
Istituito con la manovra del 2021, il Fondo si propone di garantire contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese culturali e creative.
Con la Legge di Bilancio 2023, il Fondo è stato potenziato con uno stanziamento di 3 milioni di euro per il 2023 e di 5 milioni per il 2024.
L’incremento del Fondo è stato deciso dal Governo per continuare a sostenere e finanziare la nascita e lo sviluppo delle imprese culturali e creative al fine di “favorire il rafforzamento e la qualificazione dell’offerta culturale nazionale, come mezzo di crescita sostenibile e inclusiva, la nuova imprenditorialità e l’occupazione, con particolare riguardo a quella giovanile.”
Gli aiuti previsti
La norma, che rimanda a quanto indicato nella già citata Legge di Bilancio 2021, mette a disposizione delle aziende che posseggono i requisiti previsti, una serie di contributi agevolati da utilizzare per il raggiungimento delle seguenti finalità:
- avviare nuove società o il consolidamento di quelle già costituite;
- favorire la collaborazione con imprese di altri settori produttivi, università e enti di ricerca;
- sostenere le start-up innovative con strumenti finanziari partecipativi;
- svolgere attività di analisi, promozione e valorizzazione del settore.
Gli strumenti a disposizione degli imprenditori “creativi” che intendono fondare una nuova impresa o sviluppare e consolidare una realtà già esistente sono principalmente tre:
- i contributi a fondo perduto;
- i finanziamenti agevolati;
- o la loro combinazione.
La norma, infine, prevede anche il sostegno – tramite l’erogazione di voucher – a tutte quelle imprese (micro, piccole e medie), appartenenti a settori diversi, che vogliono avvalersi dei servizi offerti dalle imprese creative.
Chi può beneficiarne
Salvo eventuali modifiche, i criteri di accesso al credito dovrebbero essere quelli già indicati nel decreto ministeriale del 19 novembre 2021. Pertanto, potranno beneficiare delle agevolazioni previste dal fondo le imprese di micro, piccola e media dimensione in fase di costituzione, o già costituite al momento della presentazione della domanda di agevolazione, che abbiano sede legale e operativa ubicata sul territorio nazionale e che operino in ambito creativo e culturale. All’interno del decreto vengono indicati anche i codici Ateco delle attività ammesse a finanziamento.
Istituzione del Fondo per le piccole e medie imprese creative
Ma cosa si intende per impresa culturale e creativa?
Il comma 112 dell’art.1 della Legge di Bilancio 2021 fornisce anche una definizione chiara delle imprese culturali e creative, ovvero, sono imprese culturali e creative “tutte le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative.”
In particolare i settori operativi che possono beneficiare delle agevolazioni previste dalla norma sono quelli relativi a:
- architettura e design;
- archivi, biblioteche, musei;
- artigianato artistico;
- audiovisivo, cinema, televisione e contenuti multimediali;
- software e videogiochi;
- patrimonio culturale materiale e immateriale;
- festival, musica, letteratura;
- arti dello spettacolo, editoria, radio, arti visive;
- comunicazione e pubblicità
Le imprese elencate sono ammesse al finanziamento, purché classificate dai codici Ateco indicati nell’allegato al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.