Credito, occupazione, internazionalizzazione, semplificazione amministrativa, sviluppo. Sono alcuni dei punti nevralgici toccati oggi nel corso della presentazione del 13° Rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese realizzato dall‘Osservatorio Economico Provinciale e dall’Istituto di ricerca economica Guglielmo Tagliacarne per la Camera di Commercio di Viterbo, alla presenza di imprenditori e professionisti, esponenti delle associazioni di categoria e sindacali, rappresentanti istituzionali, responsabili degli istituti di credito e quanti sono interessati alle questioni economiche.
“Il Rapporto quest’anno – ha dichiarato Ferindo Palombella, presidente dell’Ente camerale – illustra chiaramente tutte le difficoltà che l’economia provinciale sta incontrando a causa del perdurare della crisi. Sappiamo che Viterbo è una provincia aciclica che entra dopo nelle fasi congiunturali negative ma ne esce anche dopo, e questo purtroppo oggi non è un bel messaggio. Mai come in questo periodo l’impresa ha bisogno di fare e fare velocemente, quindi si deve comprendere anche quell’insofferenza degli imprenditori nell’affrontare quotidianamente i conti, tra l’altro, con un sistema burocratico che fatica a imboccare la strada della semplificazione. Ci sono poi i ritardi dei pagamenti da parte degli Enti pubblici, che le imprese indicano nella nostra indagine essere il primo problema da risolvere. Oggi le aziende rischiano di chiudere non per i debiti ma per i crediti”.
Entrando nello specifico di alcuni dati nella provincia di Viterbo le imprese individuali pesano per il 72% sul totale (62% in Italia) e il comparto dei servizi contribuisce per l’81% al valore aggiunto provinciale. Significativo è anche il dato sul contenimento del numero di imprese rispetto allo scorso anno pari al -0,7% (Italia -0,3%).
La Tuscia conferma la sua spiccata vocazione agricola (il 36% di tutte le imprese e rispetto al 13,4% nazionale). Una vocazione in parziale controtendenza con altri settori che oggi significa miglior tenuta alla crisi (fatturato -2,1% rispetto al -8,5% di media), dell’occupazione (+0,9%) e forte incremento dell’export che ha raggiunto (sommando agricoltura e lavorazione alimentare) oltre il 34% dei prodotti esportati, contribuendo notevolmente a segnare nel 2012 quel + 20,5% rispetto al dato nazionale (+3,6%).
Particolarmente indicativi sono i dati relativi all’analisi congiunturale: dal 2009 al 2012 la produzione e il volume di affari si sono ridotti di circa un terzo. Oltre il 10% di occupati sono stati estromessi dal mondo del lavoro. Analizzando l’ultimo anno il fatturato è sceso dell’8,5% e l’occupazione ha segnato un -3,9%, mentre l’11% degli imprenditori ha fatto investimenti. Il risultato è che nel 2012 le stime sull’andamento del valore aggiunto a prezzi correnti ci parlano di un calo del 2,6% un calo maggiore rispetto all’Italia (-0,8%).
Sul fronte occupazionale si registra un aumento della disoccupazione negli ultimi 5 anni pari al 34,1%. Nel 2012 il tasso di disoccupazione è arrivato al 13%, Italia 10,7%) con oltre 17mila persone in cerca di occupazione e le componenti più deboli della popolazione, donne e giovani, sempre più penalizzati. Mentre il numero di imprenditori tra i 18 e 29 anni si è ridotto del 3,9% (Italia -3,2%), incrementando cosi il numero di giovani non produttivi.
Rispetto al credito nel 2012 si è riscontrata una diminuzione degli impieghi bancari del -1,2%, soprattutto nei confronti delle imprese, e un aumento delle sofferenze bancarie del 14,3%.
“Per affrontare le difficoltà che stiamo attraversando lo sforzo deve essere imponente e a 360 gradi – aggiunge Palombella – ed è anche per questo che con le associazioni di categoria e sindacali abbiamo voluto mobilitare la politica attraverso il Focus Impresa e Lavoro prima delle elezioni politiche, regionali e comunali facendo impegnare tutti i candidati sulle priorità del nostro territorio. Li richiameremo nelle prossime settimane per farci illustrare il lavoro che si sta facendo rispetto agli impegni assunti in quel contesto. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di tutte le forze disponibili per remare insieme e nella stessa direzione, per uscire da questa congiuntura… insieme. Perché insieme a tutti gli attori dobbiamo rilanciare il futuro partendo dalla principale risorsa di cui disponiamo: la nostra terra, nel senso più ampio del termine. La terra di Tuscia, quindi, intesa dal punto di vista agricolo, turistico, culturale e come humus ideale per fare rete e riuscire a essere più competitivi sui mercati anche internazionali”.
Oltre allo stato dell’economia locale sono state presentate tre testimonianze di imprenditori che operano nella provincia di Viterbo che si distinguono per la loro attività: Benedetta Bruzziches, giovane creatrice di borse vendute in tutto il mondo; Mario Rossi, amministratore delegato di Ceramica Catalano, azienda leader nell’arredo bagno; Renzo Stucchi, titolare dell’agriturismo La Piantata, noto per la casa sull’albero.
Nel corso della celebrazione della Giornata dell’Economia è stato consegnato il Premio Progresso Economico a 23 imprese della provincia di Viterbo che da oltre 40 anni portano avanti la loro attività: Alimelli Norveo, Antica Legatoria Viali, Autofficina Buzi, Azienda Agricola Capati, Azienda agricola Cattani, Ber srl, Biscetti G. Albergo e Ristorante, Borghesi Stefania, Massimo Cimichella, Ernesto Gambacorta, Fratelli Sorrini, Alberto Gentili Autoscuola, Gentili srl, Franco Mocetti, Molino Profili, Officine COS.MET, Oleificio 3C, Orsolini Amedeo spa, Parif srl, Rettifica Viterbese, Rocchetti srl, Santfafiora srl, Vetreria artigiana Caporali.
Tra i rappresentanti istituzionali intervenuti il nuovo sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, gli onorevoli Alessandro Mazzoli e Alessandra Torresi, il consigliere regionale Riccardo Valentini, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo Luigi Ambrosini.