“Sulle tavole degli italiani deve arrivare solo pane genuino e di qualità. Auspichiamo una legge che disciplini la panificazione per tutelare maggiormente consumatori e produttori artigianali, non un cavallo di Troia per introdurre pericolosi escamotage”. E’ la posizione espressa oggi da CNA Agroalimentare nel corso dell’audizione sulla proposta di legge 3265 in materia di produzione e vendita del pane, presso la Commissione Agricoltura della Camera.
CNA chiede che, per evitare confusione, sia vietata la dicitura “pane fresco” quando il prodotto è ottenuto attraverso l’utilizzo di semilavorati congelati o surgelati e che la tutela sia limitata al “pane fresco”, senza diciture equivoche come “pane appena sfornato” o “pane di giornata”.
E’ altresì necessario, secondo l’associazione di rappresentanza dell’artigianato alimentare, definire dettagliatamente le indicazioni da inserire nelle confezioni di pane posto in vendita crudo ma ancora congelato o surgelato. Deve essere fissato, infine, l’obbligo di indicare in maniera evidente che il pane in vendita negli espositori “take away”, sfuso o confezionato, deriva da cottura o completamento di cottura di pane congelato o surgelato prodotto in uno stabilimento diverso da quello nel quale viene cotto o dorato per essere posto in vendita.