L’occupazione nella Tuscia viterbese cresce dello 0,4 per cento, ma il gap tra uomini e donne al lavoro rimane sempre troppo ampio: lo scarto è di circa il 20 punti. È quanto emerge da “Il mercato del lavoro nelle province italiane”, realizzato dal Centro studi della CNA.
La situazione a livello nazionale migliora, anche se resta un Paese che viaggia a due velocità. “Nel 2017 l’occupazione italiana – si legge nello studio – è tornata quasi ai livelli del 2008. La ripresa della base occupazionale pre-crisi è stata realizzata in un periodo relativamente breve: quattro anni, nei quali ogni giorno sono stati recuperati in media circa 570 posti di lavoro. Anche il tasso di occupazione (ovvero l’occupazione in rapporto alla popolazione) è cresciuto negli ultimi quattro anni, attestandosi alla fine dello scorso anno al 58%, il livello più alto degli ultimi dieci anni”. Il recupero dell’occupazione non ha riguardato però tutti i territori. “Il sentiero di crescita dell’occupazione intrapreso dal nostro Paese a partire dal 2013 non è stato in grado di ridurre il gap occupazionale tra Nord e Sud, che al contrario si è ampliato”.
Uno sguardo a livello locale. La provincia di Viterbo nel 2017 si colloca al 70° posto su 108, leggermente sotto la media italiana, con un’occupazione pari al 56,3 per cento: +0,4 rispetto al 2016. Nel Lazio, più in alto c’è solo Roma, al 47°, con il 63,6 (+0,9). Sotto la Tuscia Latina al 72° con il 55,1 (+2,9), Rieti al 74° con il 54,8 (-0,1) e Frosinone all’84° con il 48,7 (-0,5). La media nazionale? Il 58 per cento, con crescita dello 0,7.
Se però si vanno a guardare i dati separati di uomini e donne, Viterbo scende ancora: siamo al 74° posto, gli occupati sono il 66,4 e le occupate solo il 46,1, con un gap del 20,3 per cento. In questa classifica, nel Lazio, molto meglio Rieti al 19° (differenza uomini-donne al lavoro del 12,9) e Roma al 27° (gap 13,9), sopra la media nazionale del 18,2. Sotto la Tuscia si trovano invece Frosinone all’86° (lo scarto è del 23,2) e Latina al 103° (28).