“Riconosciamo che è stato veloce l’iter del nuovo Testo Unico per l’Artigianato, strumento indispensabile per ridare slancio al settore. Adesso però si predispongano i regolamenti, affinché le misure non restino sulla carta, e si rendano disponibili i 12 milioni di euro previsti”. E’ chiarissimo il messaggio che la CNA ha lanciato in occasione della presentazione del recente provvedimento della Regione Lazio, ieri pomeriggio, a Viterbo, nella sede di CNA Sostenibile, davanti a una folta e attenta platea di imprenditori. E Mario Ciarla, presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale del Lazio, lo ha raccolto. “Faremo presto. Intanto -ha annunciato- subito dopo Pasqua, il Consiglio potrà approvare il piano di ripartizione dei 155,5 milioni di euro del Fondo per le piccole e medie imprese”.
Ossigeno, dunque, per il tessuto produttivo. “Ne abbiamo bisogno, perché il nostro è il settore che ha sofferto di più negli ultimi anni e continua a registrare una preoccupante contrazione”, ha detto il presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Angelo Pieri, ricordando che le 7.831 imprese artigiane attive nella Tuscia incidono sul valore aggiunto della provincia per il 16,2 per cento (contro una media regionale del 6,2).
Approvato neppure due mesi fa dal Consiglio regionale con voto unanime, il Testo Unico spalanca nuove prospettive. “E’ una legge -ha sintetizzato con efficacia Lorenzo Tagliavanti, direttore della CNA del Lazio- che tutela la grande tradizione italiana dell’artigianato, nostro punto di forza, alla base del made in Italy, e guarda al futuro, tenendo conto delle evoluzioni in corso e rendendo attraente il settore per i giovani”.
Si dà valore, infatti, all’artigianato artistico e tradizionale, introducendo la figura del maestro artigiano e rilanciando la bottega scuola. “Una formazione vera, che è rivolta a chi deve essere formato e assegna un ruolo centrale all’artigiano formatore”, ha osservato Ciarla.
Contemporaneamente, “si punta sull’innovazione, sugli scenari di sviluppo che si aprono con l’utilizzo delle nuove tecnologie, sull’artigianato digitale dei makers”, come ha spiegato Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, introducendo i lavori, alla presenza di Riccardo Valentini, vicecapogruppo del Pd alla Regione, Domenico Merlani e Francesco Monzillo, rispettivamente presidente e segretario generale della Camera di Commercio di Viterbo.
“Grazie alla condivisione del testo con le associazioni di rappresentanza, la legge offre risposte positive ad alcune esigenze maturate in questi anni -ha proseguito Melaragni-, come quella di avere spazi di lavoro in comune, consentendo, per esempio, a due imprese di svolgere l’attività nella stessa sede. O come la possibilità, per gli artigiani dell’alimentare, di somministrare i prodotti nei locali aziendali senza servizio assistito”.
La segretaria della CNA ha quindi illustrato le disposizioni relative alle agevolazioni a favore delle imprese e al sostegno all’espansione nei mercati internazionali e si è soffermata sul processo di semplificazione (vengono abolite, tra l’altro, le Commissioni Provinciali per l’Artigianato) e delegificazione messo in moto dalla legge. Riguardo a quest’ultimo punto, ha richiamato l’attenzione sul fatto che, da ora in poi, sarà molto più semplice attivare un piano di interventi per il settore.
Adesso, i regolamenti. “Il pressing nei confronti della Regione è partito. Siamo fiduciosi”, ha concluso Melaragni.