“Una importante iniezione di risorse da utilizzare per sostenere la ripartenza delle micro, piccole e medie imprese e accelerare l’innovazione del tessuto produttivo della Tuscia. Insomma, per investire sulla crescita e rafforzare i territori”. Così Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, sul decreto del governo che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane 210 milioni di euro per il sostegno alle attività produttive.
“29 Comuni della provincia di Viterbo, con una popolazione che supera appena i 50mila abitanti, beneficeranno, complessivamente, di 2 milioni e 289mila euro. Potranno prevedere contributi a fondo perduto, per esempio, per le spese di gestione, per l’innovazione di prodotto e/o di processo, l’ammodernamento, l’acquisto di macchinari, attrezzature e arredi, per opere murarie e impiantistiche – dice Melaragni -. Grazie a questa misura, è offerta una opportunità per il riequilibrio dei territori, per dare ossigeno alle attività economiche, artigianali e commerciali, che hanno molto sofferto nella fase di lockdown e faticano a rimettersi in movimento, valorizzandone il ruolo e le enormi potenzialità: con la loro presenza concorrono non solo a creare ricchezza ma alla coesione sociale”.
“CNA è pronta a confrontarsi con le Amministrazioni sulle azioni di sostegno da attivare e a collaborare”, afferma la segretaria.
Nell’individuazione dei Comuni, sono stati utilizzati i criteri della perifericità e della minore dimensione demografica. Ecco i destinatari delle risorse nella Tuscia: Tessennano, Proceno, Latera, Arlena di Castro, Lubriano, Calcata, Onano, Barbarano Romano, Cellere, Villa San Giovanni in Tuscia, Celleno, Gradoli, Farnese, Civitella d’Agliano, Capodimonte, Monteromano, Carbognano, Piansano, San Lorenzo Nuovo, Faleria, Graffignano, Vejano, Ischia di Castro, Castiglione in Teverina, Castel S. Elia, Grotte di Castro, Gallese, Valentano, Oriolo Romano.