“Siamo contrari alla riduzione delle detrazioni per lavori edili. E non ci convincono le modifiche che restringono ulteriormente l’ambito del cosiddetto super bonus per il 2025. Provvedimenti che ridurranno notevolmente gli investimenti. È necessario invece il riordino delle detrazioni fiscali attraverso un approccio organico in coerenza con il recepimento della direttiva casa”. Così Otello Gregorini, segretario generale della CNA, intervenendo a Palazzo Chigi all’incontro governo-organizzazioni di rappresentanza delle imprese sul disegno di legge di Bilancio.

Tra le altre criticità del testo presentato dal governo, su cui chiede di intervenire, la CNA include: il taglio di 4,6 miliardi al Fondo automotive, che rischia di compromettere la competitività della filiera automobilistica italiana, già duramente provata; la mancata soluzione dei problemi creati dall’Agenzia delle Entrate in relazione ai contributi per le imprese del settore moda che hanno aderito alla procedura per il riversamento del credito d’imposta in ricerca e sviluppo; l’estensione dell’applicazione della web tax.

Esistono poi degli argomenti, di cui non c’è traccia nel ddl Bilancio, sui quali Gregorini ha sollevato l’attenzione. La riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi anche per potenziare ulteriormente le operazioni di importo ridotto preferite dalle piccole imprese. Il rinvio delle polizze per rischi catastrofali. L’abbassamento della soglia di 200mila euro per gli investimenti agevolati nella Zes unica Mezzogiorno allo scopo di fissare un valore maggiormente aderente alla realtà esistente. La revisione delle misure e della tempistica contenute nel Piano Transizione 5.0 per tenere in considerazione le esigenze del sistema produttivo nel suo complesso senza penalizzare le Pmi, spesso escluse da provvedimenti tarati solo sulle poche grandi imprese e non sulla quasi totalità della platea imprenditoriale italiana.

Gregorini ha anche sottolineato i provvedimenti inseriti nella manovra che a parere della Confederazione sono positivi per il sistema Paese, e per artigiani e piccole imprese in particolare. Si va dalla conferma del taglio dell’Irpef alla deducibilità del 120 per cento dei nuovi assunti a tempo indeterminato, dalla detassazione delle spese abitative dei neo-assunti al rifinanziamento della cosiddetta Legge Sabatini.