I presidenti di ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane, ANIA, Confindustria, ReteImprese Italia, riuniti stamattina a Bologna, insieme ai rispettivi segretari o direttori generali, hanno concordato alcune valutazioni e indirizzi sulla legge di stabilità.

Nelle fasi recenti della vita pubblica e della vita economica italiana, e anche durante la preparazione del disegno di legge di stabilità, abbiamo dato forte prova di responsabilità, nella misura realistica delle proposte e nel rispetto delle istituzioni.

Fa parte anche di questa responsabilità non tacere e non sminuire i problemi.

La legge di stabilità deve avere misure più consistenti per la ripresa. Deve dare i segnali necessari alla società e all’economia per rinvigorire la fiducia in se e nel futuro.

Rileviamo che manca una rapida e decisa azione di tagli alla spesa pubblica e la indicazione di una prospettiva di ammodernamento strutturale dello Stato e di ridefinizione dei compiti della sfera pubblica, da avviare subito.

Nella consapevolezza dei limiti imposti dai conti pubblici proporremo al Parlamento di rafforzare l’impianto in alcuni punti fondamentali, a partire da una riduzione più incisiva del cuneo fiscale e del costo del lavoro, che abbia effetti sensibili sulla competitività delle imprese e sul reddito disponibile dei lavoratori; agendo sull’accesso al credito sia attraverso la garanzie sia attraverso la patrimonializzazione delle imprese e delle banche, trovando risorse sia strutturali sia straordinarie (rimpatrio dei capitali, rivalutazione quote della Banca di Italia) e dando impulso alla ricerca e all’innovazione,.

Persistiamo nella convinzione che la stabilità sia la prima condizione di ripresa. Ribadiamo che il Governo deve accelerare e intensificare l’azione per lo sviluppo. Auspichiamo perciò che Governo e Parlamento si impegnino al massimo per realizzare una legge di stabilità e di crescita, adeguata al difficile momento che il Paese sta attraversando.

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