Emanuele IsantiLe imprese CNA fanno cultura. Del cibo. Il Salone del Gusto di Torino per la prima volta si è svolto all’aperto e loro hanno sfruttato l’evento internazionale per aprire al mondo le porte del meglio dell’enogastronomia della Tuscia.

Caseificio Maremma in Tuscia (Montalto di Castro), Panificio Pasticceria Cioccolateria Isanti (Corchiano) e Birrificio Free Lions (Viterbo), tra gli altri, sono stati della partita nello spazio espositivo istituzionale del Lazio. E hanno fatto bene: “Ne valeva la pena”.

Allora, com’è andata? “E’ stata una trasferta importante – dice Emanuele Isanti – anche di crescita aziendale, perché, rispetto all’edizione del Lingotto, nel centro della città è stato superiore il numero dei visitatori e degli espositori”. Positiva anche l’esperienza con Eataly, dove Isanti ha preso parte a uno show cooking, presentando la nocciola gentile romana e il “diamantino”, biscottino con farina alla canapa, “che hanno riscontrato un interesse spaventoso: siamo soddisfatti della partecipazione”.

Stessa musica per Francesca Manca, del caseificio. “Erano tutti entusiasti – spiega – quindi è andata bene: abbiamo venduto e preso contatti”. I piatti forti? “Il Cacio di nonno Nino, un pecorino di latte crudo appena munto, con una stagionatura di 60 giorni. E’ finito. Insomma, una trasferta molto positiva”.

Bilancio okay anche per Andrea Fralleoni, del Birrificio Free Lions. “Tempo spettacolare, location splendida, tantissima gente presente e organizzazione perfetta. Abbiamo venduto tutto, ma dal mio punto di vista mi sarei aspettato di più sul fronte dei contatti con distributori e importatori. Si dovrebbe spingere di più, insieme con Unioncamere, su questo aspetto”.

Francesca Manca