“Le nuove regole per beneficiare della sospensione dei pagamenti possono essere utilizzate solo da una impresa su tre. Si escludono così centinaia di migliaia di imprese in difficoltà finanziarie causa Covid-19”. La CNA lancia un grido di allarme riguardo alla limitazione del diritto a sospendere i prossimi pagamenti fiscali e contributivi, collegata esclusivamente alla riduzione del fatturato nella misura minima del 33 per cento rispetto a quello conseguito nello stesso mese dell’anno precedente.
Una condizione che, per difficoltà nel ricostruire la corretta imputazione delle fatture di competenza dei periodi da mettere a confronto e per la non coincidenza tra fatturazione e incasso, rischia di obbligare ad effettuare i versamenti, già del prossimo 16 aprile, centinaia di migliaia di imprese che non hanno disponibilità finanziarie, includendo quelle che sono state costrette a interrompere l’attività a seguito dei decreti delle scorse settimane.
“Il decreto liquidità dimostra di essere estremamente penalizzante per i soggetti più in difficoltà. Oltre a rischiare di non concedere vero credito aggiuntivo alle imprese, non si provvede neanche ad allargare la sospensione dei pagamenti ai tributi locali e agli avvisi bonari, si illude e si delude. Si provveda immediatamente – chiede la CNA al governo – a escludere tutte le attività chiuse per effetto delle disposizioni di legge e si riduca drasticamente la percentuale del 33 per cento di riduzione del fatturato se non si vuole aggravare definitivamente la situazione e gettare nella disperazione migliaia di artigiani e piccoli imprenditori”.
“Lo Stato stia con i fatti davvero vicino agli imprenditori”, conclude.