antitrustProteggere le imprese da ricorrenti raggiri commerciali. È questo l’obiettivo del Vademecum “Io non ci casco!” realizzato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e ora disponibile on line. Da tempo alle Camere di commercio giungono segnalazioni in merito a organizzazioni e imprese che spediscono ripetutamente richieste di versamento alle imprese, utilizzando denominazioni facilmente confondibili con quella della Camera di commercio.

Questi soggetti offrono in cambio di denaro iscrizioni in banche dati, registri, albi e ruoli, come ad esempio: “Elenco ditte commercio – industria – artigianato”, “Repertorio Nazionale Registro Ditte Artigiane, Commerciali, Agricole e Industriali” e “Elenco ditte italiane operanti in Europa”.
Tali richieste non hanno nulla a che vedere con l’attività o con l’iscrizione nei registri della Camera di Commercio, né con il pagamento obbligatorio del diritto annuale, che da anni non si effettua più tramite bollettino postale, ma esclusivamente attraverso il modello F24.

Anche eventuali richieste di pagamento con riferimento a marchi di impresa già registrati non hanno alcuna attinenza con l’attività svolta dall’Ente camerale. Si ricorda infatti che i marchi depositati presso le Camere di commercio o direttamente presso l´UIBM possono essere rinnovati entro 10 anni dalla data del deposito. Inoltre, per ogni corrispondenza ufficiale, la Camera di Commercio Viterbo utilizza carta intestata che riporta il logo e l’esatta denominazione dell’ente. Inoltre, nel caso debba provvedere a rimborsare somme o diritti erroneamente versati, chiede i dati per l’accreditamento solo per scritto utilizzando appositi moduli.

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