Cambiano le modalità di applicazione del credito d’imposta attribuito alle imprese che effettuano investimenti in attività di Ricerca & Sviluppo.
Sul punto è intervenuta di recente l’Agenzia delle Entrate con una propria circolare. I chiarimenti si sono resi necessari a seguito delle modifiche apportate alla disciplina dalla Legge di bilancio 2017, volte a potenziare l’agevolazione che è stata ricompresa tra quelle del Piano Nazionale Industria 4.0.
In particolare sono state introdotte le seguenti novità:
- viene prorogato di un anno (fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020) il periodo di tempo in cui l’impresa può effettuare gli investimenti in attività di R&S per poter beneficiare del credito d’imposta;
- viene fissata un’aliquota unica del credito d’imposta pari al 50% per tutte le tipologie di spese ammissibili;
- viene estesa la platea dei beneficiari, includendo le imprese residenti che svolgono attività di ricerca e sviluppo per conto di imprese committenti non residenti;
- viene incrementato da 5 a 20 milioni di euro l’importo massimo del credito d’imposta che ciascun beneficiario può maturare in relazione a ciascun periodo agevolato;
- si elimina la distinzione tra le spese sostenute per il personale altamente qualificato (in precedenza agevolate al 50%) e quelle per il personale non altamente qualificato (in precedenza agevolate al 25%).
E’ importante sottolineare che le novità introdotte non sono retroattive e riguardano, pertanto, le spese sostenute a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.
Per le spese che le imprese hanno sostenuto nel biennio 2015 – 2016 continua ad applicarsi la disciplina precedente per i cui dettagli si rimanda al seguente link http://www.cna.it/cna/dipartimenti-e-uffici/politiche-industriali/notizie/pubblicate-le-linee-guida-lapplicazione-del