Introdurre agevolazioni fiscali sulle spese relative agli investimenti in tecnologie, strumenti per migliorare una o più fasi del processo produttivo, formazione. Costituire un fondo pubblico-privato (che coinvolga anche istituzioni locali, scuole, università, centri di ricerca) per favorire la contaminazione digitale della manifattura e l’innovazione prima di tutto attraverso investimenti in macchinari all’avanguardia. Sono le due proposte operative presentate oggi dalla CNA ai componenti della commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul modello da applicare al tessuto industriale italiano e sugli strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionale in un’ottica di “Industria 4.0”.
La CNA si è espressa favorevolmente su questa iniziativa, finalizzata a facilitare il passaggio della struttura produttiva nazionale verso l’utilizzo delle tecnologie più evolute. Nel contempo, ha tenuto a precisare che tale strategia dev’essere costruita ponendo al centro dell’attenzione e dell’azione le micro e le piccole imprese. Solo attraverso una spinta forte alla valorizzazione del capitale umano e all’accrescimento delle competenze delle micro e piccole imprese sarà, infatti, possibile realizzare una crescita significativa e qualificata del valore aggiunto della produzione italiana.
Contrariamente alla vulgata imperante, peraltro, le micro e le piccole imprese già riconoscono l’importanza della digitalizzazione. Un recente studio della CNA dimostra che il 95 per cento di Pmi utilizza internet come strumento di lavoro. Oltre una micro impresa su quattro (il 26,2 per cento, per la precisione) e più di quattro imprese su dieci sopra i venti addetti (il 44,4 per cento) utilizzano, inoltre, strumenti di fabbricazione digitale.