imprenditori suicidi“Una piccola impresa non è solo un’impresa piccola. E’ un microcosmo dove il lavoro e le persone, l’attività e la famiglia si mescolano fino a diventare un tutt’uno. E dove il fallimento nel lavoro può, talvolta, coincidere con il fallimento di una vita intera. Decenni di impegno quotidiano finiti in un vortice buio. Da qui la vergogna per la sconfitta, anche solo a parlarne con i familiari, la sensazione di sentirsi soli, di essere arrivati al capolinea. Ecco il perché di tante tragedie che negli anni della crisi hanno avuto come protagonisti artigiani e piccoli imprenditori”. Lo ha sottolineato il presidente della CNA, Daniele Vaccarino, conversando con i giornalisti a margine del convegno “Vite travolte – Il dramma degli imprenditori nel tempo della crisi economica” organizzato oggi a Genova dalla CNA Liguria.

“L’artigiano e il piccolo imprenditore – prosegue – spesso preferiscono pagare i collaboratori o chiudere un lavoro in tempo al posto di un adempimento burocratico. Noi piccoli siamo più bravi a lavorare che a stare dietro alle carte. Siamo concentrati sul lavoro, qualcuno dice troppo. E quando il piccolo imprenditore (perché non lo hanno pagato – e molte volte il debitore è la Pubblica amministrazione – o perché ha sbagliato un preventivo o perché ha ritardato un versamento) si accorge che la situazione è deteriorata, ebbene per qualcuno è troppo tardi. In realtà, gli imprenditori dovrebbero sapere che non sono soli. C’è il volontariato, ci sono soprattutto le associazioni, su cui si può contare”.

“Noi della CNA siamo sempre e in qualsiasi momento disponibili. Abbiamo – aggiunge – le nostre sedi, dove si trovano funzionari e colleghi pronti a tendere la mano, di fronte ai quali non ci si deve vergognare. Lo hanno provato in tanti e sono stati aiutati a rimettersi in piedi. E come associazione siamo riusciti a ottenere importanti vittorie su diversi fronti, vittorie che, se non risolvono tutte le situazioni critiche, contribuiscono molto ad alleviarle. Mi riferisco agli accordi per il credito: la sospensione dei debiti, l’allungamento dei tempi di rimborso dei finanziamenti, il sostegno alle imprese che presentano una temporanea tensione finanziaria. Mi riferisco alle modifiche alla Legge fallimentare, mirate a rendere la nostra legislazione meno rigida di fronte a insuccessi imprenditoriali non per colpa. Mi riferisco al recente avvio da parte del ministero dello Sviluppo economico dei finanziamenti agevolati alle imprese vittime di mancati pagamenti”.

“Oltremodo significativi, inoltre, ritengo i successi in tema di riscossione coattiva. E’ il caso – conclude Vaccarino – dell’eliminazione dell’anatocismo sugli interessi di mora, della riduzione delle sanzioni in alcune fattispecie, della riduzione dell’aggio di riscossione, della rateazione dei debiti più lunga e versatile, della rivisitazione delle misure cautelari per evitare conseguenze negative e autentiche vessazioni sulle imprese e gli imprenditori”.