img-20201201-wa0000In alto i calici, il brindisi è d’obbligo. C’è una nuova impresa a Civitavecchia aperta da due giovanissimi. Baiocco Enoteca del Mercato è l’enoteca che Enrica e Stefano De Fazi, rispettivamente 33 e 27 anni, hanno fatto nascere in via Cooperazione 6. Inaugurata appena pochi giorni fa, il 18 novembre. Paura di partire in piena pandemia? Macché, “è nei momenti supernegativi che devi sfruttare quelle piccole finestre che si aprono”.

A parlare è Enrica, la storia di questa nuova avventura parte da lontano. “Ho molta esperienza – dice – perché sono nata col mercato, ci ho lavorato insieme ai miei genitori. Sono stata poi una decina di anni a Roma, nella ristorazione. Ora sono sommelier e sto facendo un master, così ho deciso con mio fratello di aprire l’enoteca. È anche lui appassionato di vino, è una cosa comune”.

I locali di via Cooperazione? “Erano di nostro padre, che non c’è più”. E il nome Baiocco arriva proprio da lui: “È il nome con cui lo chiamavano, ora chiamano così Stefano”. Poi l’indicazione da parte della CNA della possibilità di accedere al bando per le start up e l’impresa è partita. “Enoteca ma non solo: è possibile fare un aperitivo e piccoli assaggi”, non è propriamente dunque anche ristorante. E c’è anche la possibilità dell’asporto. “Si può scegliere qui il vino – continua Enrica – e se il cliente già sa cosa vuole, su Civitavecchia consegniamo anche a domicilio”.

Baiocco Enoteca del Mercato è anche su Facebook e Instagram. Nonostante il via sta recentissimo, “sta andando bene, lavoriamo tantissimo dal giovedì alla domenica. Secondo me il momento vero in cui un’enoteca lavora è la sera, adesso purtroppo con la chiusura alle 18 ancora non lo possiamo fare. Ma siamo partiti molto bene”. Aspettative? “Ci piacerebbe diventare un’enoteca che fa anche distribuzione a tutti i ristoranti del circondario: Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere. Un passo alla volta però, intanto stiamo cercando di capire come muoverci. Con la macelleria gastronomia che abbiamo al mercato qui siamo molto conosciuti”.

Partire in era Covid non è stato un problema. “Non ci ha spaventato, anzi. È un buon rodaggio: anche aprire solo a pranzo ti permette di capire come si lavora perché è una cosa nuova. E poi nei momenti supernegativi devi sempre sfruttare quelle piccole finestre che si aprono. Anche perché con i ristoranti chiusi la sera, se uno si vuole fare una cena buona a casa, prima viene qua e si prende una bottiglia”.
La CNA? “Ci sono arrivata tramite mia madre – conclude Enrica De Fazi – e ci è stata utilissima, non solo per l’indicazione del bando”.

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