Prima la pandemia, poi il lockdown. E appena accennata la ripresa, ecco subito la mole di rincari. Anche per gli acconciatori è un periodo senza pace. Come provare a uscirne? “Investendo ancora di più in formazione”. Ne è convinta Serena Dentini, presidente degli Acconciatori della CNA di Viterbo e Civitavecchia. Sempre che contemporaneamente dal nuovo governo vengano avviati interventi per contrastare una situazione pesante come un macigno, che rischia di schiacciare tutti, compresa questa categoria. Interventi ad oggi urgenti come non mai.
A livello nazionale CNA ha ascoltato le imprese del settore, riportando la foto della situazione in un’indagine in cui si evidenziano le difficoltà di acconciatori ed estetisti e la voglia di reagire, insieme agli elementi su cui puntare per impostare il rilancio. Uno scatto che ricalca anche quanto sta avvenendo nel territorio. Nel 2021 il 61,4% dichiarano di aver chiuso con un fatturato inferiore a quello del periodo pre-pandemico. Il 31,8% invece ha recuperato in pieno la propria redditività e il 6,6% è riuscita a fare meglio rispetto al 2019.
“Purtroppo come categoria – dice Dentini – risentiamo degli aumenti sotto tutti i punti di vista: prodotti, strumenti con cui lavoriamo, utenze, spese di trasporto, difficoltà a reperire i materiali. C’è stata una forte contrazione del lavoro, la nostra categoria è un po’ penalizzata. E il nostro è uno dei servizi di cui i consumatori fanno a meno nei momenti di difficoltà”.
Tornando all’indagine CNA, circa la metà degli operatori intende aumentare lo standard dei servizi offerti, il 42% vuole dedicare maggiore attenzione alla sfera del marketing. E il 68,7% degli imprenditori ha intenzione di partecipare a corsi di formazione professionale entro la fine dell’anno, il 41,7% dei quali pensa di coinvolgere in questi processi anche i propri dipendenti.
Dentini riparte da qui. “È fondamentale investire ancora di più in formazione, cercando di essere sempre più professionali. E questo – conclude – è quello che ci sta ripagando veramente tanto”.