“Giusto due mesi fa abbiamo presentato i dati del Rapporto 2015 a cura dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese, che vede Civitavecchia al 36° posto nella classifica dei comuni dove il fisco pesa di più (Total Tax Rate). La notizia della decisione della maggioranza che governa il Comune, di elevare allo 0,8 per cento l’aliquota Irpef, pur escludendo i redditi inferiori ai 10mila euro, è perciò preoccupante e accresce il timore di ulteriori incrementi dei tributi”. Lo afferma Alessio Gismondi, presidente della sede territoriale della CNA, che, in sede di conferenza stampa, commentando i numeri dell’Osservatorio, aveva proposto l’attivazione, da parte del Comune, di un tavolo di lavoro sulla tassazione locale.

“Apprendiamo oggi che è stato votato in consiglio l’aumento dell’Irpef ‘per esigenze contingenti di bilancio’: si è inasprita la tassazione a carico di imprese e cittadini per cercare di far quadrare i conti. E questa scelta, a detta del sindaco, non è risolutiva. Ci chiediamo cosa dobbiamo aspettarci ancora. Forse il taglio o un abbassamento del livello qualitativo, spesso già scadente, dei servizi? Diventa urgente un chiarimento, da parte del Comune, sui prossimi passi”, sottolinea Gismondi.

“Ci aspettiamo che il primo cittadino convochi tutte le parti sociali per spiegare questa manovra e, soprattutto, per un dibattito a tutto campo sulle politiche da adottare per il futuro, partendo dall’occasione del bilancio -osserva il presidente della CNA-. C’è bisogno di un piano, possibilmente condiviso, per lo sviluppo di Civitavecchia e per il miglioramento dei servizi. Ancora non è chiaro, invece, in quale direzione si intenda operare per la crescita economica e culturale del nostro territorio. Ci auguriamo che analoga sollecitazione al confronto -conclude Gismondi- arrivi al Comune dalle altre associazioni di rappresentanza delle imprese e dai sindacati”.

Alessio Gismondi - Presidente CNA Area Civitavecchia