“Il Fondo di Solidarietà Bilaterale, FSBA, sta operando per garantire, con estrema rapidità, il sostegno al reddito dei dipendenti delle attività artigiane colpite dall’emergenza da Covid-19. Eblart, Ente Bilaterale del Lazio, ha avviato due settimane fa il pagamento delle prestazioni relative al mese di marzo e sta accelerando il più possibile l’erogazione, per fare in modo che il tessuto delle nostre piccole imprese non arrivi lacerato alla cosiddetta fase 2. Nessuno può essere lasciato indietro”. Così Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
E Riccardo Pera, responsabile dell’Area Politiche e Servizi per il Lavoro dell’Associazione, conferma: “In un momento di straordinaria difficoltà come questo che stiamo vivendo, il Fondo FSBA, nato per volontà delle associazioni artigiane e dei sindacati dei lavoratori, costituisce uno strumento più che mai importante a protezione di una realtà vitale per la nostra economia. I dati del disagio del settore sono preoccupanti”.
Ecco, infatti, i numeri, che – va detto – non comprendono il settore dell’edilizia, usufruendo quest’ultimo (il cui peso non è indifferente, se si pensa che più di tremila imprese sulle 7.100 attive appartengono alle costruzioni) della cassa integrazione ordinaria: nel Lazio, fino a ieri, per il solo artigianato, 5.636 datori di lavoro hanno chiesto ad Eblart di usufruire degli ammortizzatori sociali per 16.467 dipendenti. Nella Tuscia il dato è di 479 imprese per 1.568 addetti.
“Parliamo – spiega Pera – di lavoratori di aziende la cui attività è momentaneamente sospesa o che hanno comunque subito un drastico ridimensionamento del fatturato. Le richieste arrivano un po’ da tutti i settori, ma sono più numerose per il manifatturiero, la lavorazione dei metalli, l’autoriparazione, i servizi alla persona, l’impiantistica”.
Sono certamente necessarie ingenti risorse. In Italia hanno richiesto di accedere al Fondo FSBA 145mila imprese artigiane per più di 555mila dipendenti.