“Gli associati dell’Unione Benessere e Sanità sollecitano un intervento urgente dell’Unione Europea affinché si investano più risorse nella ricerca in tema di fragranze allergizzanti. A rischio ci sono la salute non solo dei cittadini, ma degli operatori – acconciatori ed estetiste – continuamente esposti alle sostanze, così come i produttori privi di adeguate informazioni”. Lo ha dichiarato Antonio Stocchi, Presidente CNA Benessere e Sanità, in occasione dell’incontro organizzato a Roma presso la sede della CNA intitolato “Europa 2020. I prodotti cosmetici. Fragranze, qualità, ricerca e scelte consapevoli”.
All’incontro hanno partecipato: Birte M. Day, Coordinatrice Cosmetic Forum Ueapme, Marco Michelozzi, Primo ricercatore Istituto di Bioscienze e Biorisorse CNR Firenze, Claudia Afferni, Dipartimento Mipi Malattie Immunomediate ISS, Alessandra Saccà, Ricercatrice Erasmus Network, Ezio Andreta, Presidente Apre, Elena Giglio, National Contact Point H2020 per NMPB, Paolo Tramontano, Studio T. Management s.r.l. e Maria Fermanelli, Vice Presidente CNA.
Le fragranze rappresentano una parte fondamentale dei cosmetici, tanto da determinarne spesso il successo o l’insuccesso sul mercato: è quella parte che dà la prima impressione, quella più immediata, ma è anche una di quelle parti che può creare reazioni allergiche. L’indicazione della fragranza nell’etichetta corrisponde alla dicitura “parfum” o “aroma”.
La Commissione Europea ha promosso uno studio per portare a conoscenza dei consumatori e quindi degli operatori professionali l’importanza della corretta lettura delle etichette a tutela della salute.
Secondo il Comitato scientifico europeo della sicurezza dei consumatori (SCCS) circa il 16% dei pazienti con eczema nella popolazione europea, è sensibile ad un componente della fragranza. E tra l’1% e il 3% della popolazione europea è allergica ad alcuni ingredienti aromatici.
Dal 2003, una serie di 26 fragranze è stata identificata come allergenica e per questo la percentuale di tali sostanze deve essere individuata nell’etichetta.
La modifica alla direttiva cosmetica comunitaria (Direttiva 2003/15/CE) ha introdotto un nuovo obbligo per quanto l’indicazione in etichetta di queste 26 sostanze, quando presenti nel cosmetico oltre una certa concentrazione (0,01%), in modo che i consumatori possano compiere una scelta consapevole. Ma le sostanze che hanno dimostrato di poter innescare reazioni allergiche sono molte di più.
“Alla luce di questi dati, è necessario fornire maggiori risorse agli enti di ricerca – conclude Stocchi – per poter diffondere più informazioni e consapevolezza tra gli operatori del settore e gli stessi produttori. E per scoprire tutte le sostanze che possono causare danni, anche gravi, alla salute di tutti i soggetti coinvolti”.