Tutte le imprese che hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività per effetto della diffusione del coronavirus e delle misure restrittive adottate per il contenimento dell’epidemia, possono accedere alla cassa integrazione in deroga, anche se occupano meno di cinque dipendenti. Lo prevede l’accordo quadro firmato stanotte tra la Regione Lazio e le parti sociali, tra le quali CNA, che fissa i criteri di utilizzo degli ammortizzatori sociali straordinari.
“E’ uno strumento importante per il mondo del lavoro. I danni che le imprese e i lavoratori stanno sopportando sono enormi e purtroppo destinati a moltiplicarsi. Sarà fondamentale, come si sottolinea nel testo dell’accordo, poter disporre delle risorse necessarie a soddisfare tutte le domande e garantire la rapidità nei tempi di pagamento delle indennità”, dichiara Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Possono beneficiare della cassa integrazione in deroga i datori di lavoro del settore privato, compreso quello agricolo, della pesca e del terzo settore, inclusi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, con sede produttiva o operativa nel Lazio e i lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro (attivo alla data del 23 febbraio) è stato sospeso in tutto o in parte o che lavorano con orario ridotto. L’accesso a questo strumento è altresì consentito ai datori di lavoro appaltatori di opere o di servizi, ad alcuni dei soggetti che, pur fruendo della cassa integrazione in deroga, non versano i contributi per quella straordinaria, alle società cooperative (anche con riferimento ai soci lavoratori con contratto di lavoro subordinato) e agli studi professionali.
La cassa in deroga non è invece prevista per le imprese, come quelle dell’artigianato, tenute al versamento ai Fondi di Solidarietà Bilaterali, a meno che questi ultimi non abbiano esaurito la disponibilità finanziaria. In tal caso, per accedere alla Cig in deroga, il datore di lavoro deve dimostrare la regolarità della contribuzione al proprio Fondo.
Il trattamento di integrazione salariale in deroga è concesso per i lavoratori subordinati con qualifica di operai, impiegati e quadri, così come per gli apprendisti e i lavoratori somministrati. Può avere una durata massima di nove settimane, anche non continuative, a partire dallo scorso 23 febbraio. Sono riconosciuti il trattamento, la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori.
Per questo intervento, nel decreto relativo alla prima ripartizione delle risorse, sono stati messi a disposizione del Lazio risorse per 144 milioni e 450mila euro.
“CNA è pronta, con i propri servizi, per assistere le imprese che ricorreranno a questo strumento, come sta facendo da giorni per gli artigiani iscritti al Fondo Fsba”, sottolinea Melaragni.
Ricordiamo che per l’emergenza Covid-19 sono attivati anche questi ammortizzatori sociali: il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato per le imprese artigiane con almeno un dipendente; il Fondo di Integrazione Salariale per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi con almeno sei dipendenti; la cassa integrazione ordinaria per le imprese dell’edilizia con almeno un dipendente; la cassa integrazione ordinaria per l’industria.
Info e assistenza: CNA di Viterbo e Civitavecchia. Area Servizi per il Lavoro: 0761.229214. E-mail dedicata coronavirus@cnavt-civ.it, sito www.cnaviterbocivitavecchia.it.