Proclamato il fermo nazionale dei servizi di autotrasporto dal 9 al 13 dicembre. E’ stata inevitabile la decisione di Unatras, la sigla che riunisce le associazioni di rappresentanza del comparto, compresa CNA Fita. Si era concluso con un nulla di fatto, ieri, l’ennesimo incontro con il sottosegretario ai Trasporti, che aveva solo comunicato l’assenza, al momento, della copertura finanziaria per il totale ripristino del recupero del rimborso delle accise sul carburante.
Questa mattina, dunque, il Comitato esecutivo di Unatras ha votato all’unanimità per il fermo. Scelta, questa, condivisa da Anita.
Al taglio dei rimborsi si sommano l’assoluta incertezza sulle risorse destinate al settore, con particolare riferimento agli interventi per il contenimento del costo del lavoro, la mancata emanazione dei provvedimenti richiesti per la riforma dei poteri assegnati all’Albo, zero iniziative per arginare il fenomeno del cabotaggio abusivo praticato dai vettori esteri.
“E’ una categoria, la nostra, che, di questo passo, rischia sul serio l’estinzione -dice Alvise Evangelistella, presidente della CNA Fita di Viterbo e Civitavecchia-. Non abbiamo altra scelta che quella di fermarci per esprimere il nostro disagio e richiamare il governo alle proprie responsabilità di fronte al Paese. Perché favorire il rilancio competitivo del settore significa sostenere la ripresa economica da tutti auspicata. Un punto, questo, che l’esecutivo non ha proprio compreso, come evidenziato da Unatras. Mi auguro -conclude- che, in questa occasione, la categoria sappia essere unita”.
Unatras ed Anita fanno sapere di essere disponibili a proseguire il confronto per trovare soluzioni. Hanno quindi chiesto un incontro urgente con la presidenza del Consiglio dei ministri.