Violazioni della disciplina F-Gas, pubblicato il decreto che stabilisce le sanzioni. Si tratta del numero 163 del 5 dicembre 2019, sulle pagine della Gazzetta ufficiale del 2 gennaio 2020.
Tra le violazioni contemplate, l’articolo 6 stabilisce che le imprese certificate o, nel caso di imprese non soggette all’obbligo, le persone fisiche certificate che non inseriscono nella banca dati le informazioni previste, entro trenta giorni dalla data dell’intervento, incorrono in una sanzione da mille a 15 mila euro. In base all’articolo 8 invece per le persone fisiche e le imprese che svolgono le attività senza essere in possesso del certificato o attestato la sanzione va da 10 mila a 100 mila euro. Stessa sanzione per l’impresa che affida le attività di installazione, riparazione, manutenzione, assistenza o smantellamento di apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria fisse, pompe di calore fisse e apparecchiature di protezione antincendio, ad un’impresa non in possesso del certificato.
Qualche altra sanzione: da 500 a 50 mila euro per le imprese che forniscono gas fluorurati a effetto serra che non inseriscono nella banca dati le informazioni previste, da mille a 50 mila invece alle imprese che forniscono apparecchiature non ermeticamente sigillate contenenti gas fluorurati a effetto serra agli utilizzatori finali, senza acquisire la dichiarazione dell’acquirente di cui all’articolo 16.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla CNA allo 0761/2291.
Intanto, ad un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPR 146/2018 i numeri, elaborati da CNA sui dati di Ecocerved – Unioncamere, relativi alle persone ed alle imprese iscritte al Registro F-Gas e certificate alla data del 31.12.2019, attestano un aumento, anche significativo rispetto alla stasi dello scorso anno, del numero di imprese e persone certificate.
In confronto al 2018, infatti, le imprese certificate sono passate da 26.173 a 28.551 (+ 9%), mentre le persone in possesso del cosiddetto “patentino del frigorista“ sono salite da 63.845 a 68.023 (+ 6,5%). Invariata la percentuale delle imprese certificate rispetto a quelle iscritte al Registro F-Gas (49%), mentre in quella relativa alle persone si nota un aumento (dal 73% al 75%).
Per quanto riguarda le imprese certificate, è sempre le Lombardia ad annoverarne il maggior numero (5.717), seguita da Veneto (3.635), Emilia Romagna (2.834) e Lazio (2.468) che durante il 2019 ha sopravanzato la Toscana (2.328), ma è il Friuli Venezia Giulia che, come lo scorso anno, fa registrare la percentuale più alta nel rapporto tra imprese iscritte al Registro Fgas ed imprese certificate (oltre il 64% e comunque in calo rispetto al 69% del 2018). Percentuali decisamente superiori alla media anche per Emilia Romagna (circa il 60%%), Veneto (oltre il 56 %) e Lombardia (55%).
Anche per quanto riguarda la certificazione delle persone è la Lombardia a registrare i numeri più alti (15.489), assieme a Veneto (7697), Lazio (6792), Emilia Romagna (5911), Toscana (4982) e Piemonte (4704). I dati testimoniano che nel 2019 l’Umbria (quasi l’84%) ha sopravanzato il Friuli (81,6%) nell’aggiudicarsi la palma di Regione più “virtuosa” nel rapporto persone iscritte/certificate con Lombardia (quasi l’80%) e Veneto (79%) che seguono a poca distanza.