“L’attacco dei media francesi al sistema di etichettatura dei prodotti alimentari proposto dall’Italia è ingiustificabile. Di certo il nostro Paese continuerà a puntare, come ha sempre fatto, sulla qualità, riconosciuta in tutto il mondo, del mangiare&bere made in Italy e quindi sulla dieta mediterranea, sui prodotti a indicazione geografica Dop/Igp, su una alimentazione ‘informata’, in barba a inutili allarmismi che tendono a demonizzare non la quantità ma i prodotti. E su questa battaglia il governo ci troverà sempre al suo fianco”. Così CNA Agroalimentare sullo scontro, in sede europea, sui sistemi di etichettatura alimentare tradizionale, in particolare tra la proposta italiana e quella francese.
In sintesi, il sistema transalpino Nutriscore, a semaforo, classifica gli alimenti con cinque colori, secondo il loro contenuto di ingredienti per ogni 100 grammi di prodotto, attraverso un punteggio espresso in lettere (dalla A alla E), abbinato a un colore (da verde scuro a rosso intenso), attribuito in base al valore nutrizionale -spiega CNA Agroalimentare -. Si introdurrebbe, insomma, una sorta di differenziazione tra “buoni” e “cattivi”.
Il sistema italiano NutrInform battery è invece rappresentato da una batteria, dove gli alimenti vengono classificati in percentuale rispetto alla dose massima di assunzione giornaliera suddivisa in calorie, zuccheri, grassi, grassi saturi e sali.
“Al centro del sistema italiano sono le esigenze dei consumatori. Valore scientifico, educazione alimentare, acquisto consapevole sono i principi del sistema a batteria, che tende non a spaventare ma a informare, indicando le singole quantità, ad esempio di sale, attraverso una rappresentazione grafica adeguata, equilibrata e veritiera dei reali contenuti nutritivi degli alimenti. E’ invece del tutto discutibile – sottolinea CNA – il sistema francese a semaforo, che, per fare un esempio, identifica il parmigiano reggiano, di cui è nota l’alta qualità, con il colore rosso e la Coca Cola light con il verde”.
“Il modello proposto dall’Italia tutela il consumatore e le piccole imprese della filiera agroalimentare. In Europa – osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – si gioca una partita importante anche per le numerose realtà artigiane che nei nostri territori sono quotidianamente impegnate in una produzione di alta qualità”.