“Il disegno di legge di Bilancio destina ingenti risorse al contrasto degli effetti del Covid sulla nostra economia, ma è difficile individuare nella manovra per il 2021 un chiaro indirizzo di crescita per l’Italia”. È la posizione di CNA, espressa dal segretario generale, Sergio Silvestrini, nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. “Riaffiora – ha detto – l’antico vizio di frammentare in troppi rivoli i 38 miliardi della manovra, che si disperdono in tanti nuovi Fondi di scarso effetto moltiplicatore sulla crescita”.
È necessaria una accelerazione del piano nazionale per l’utilizzo del Next Generation EU, ma nella legge di Bilancio l’unico riferimento è l’istituzione di un Fondo di rotazione per anticipare i contributi attesi dall’Unione Europea.
Nel merito delle misure previste, CNA apprezza le nuove risorse per i contributi a fondo perduto, rinnovando la richiesta di modificare i meccanismi ed i criteri di erogazione, superando i codici Ateco e prendendo a riferimento solo l’andamento del fatturato. Elementi positivi anche la proroga della moratoria e il potenziamento del Fondo di garanzia, ma sul tema dell’accesso al credito “c’è la fortissima preoccupazione per gli effetti di alcune regole europee definite ben prima della pandemia”. CNA chiede un intervento urgente al governo presso le istituzioni europee per sospendere le norme comunitarie sul calendar provisioning e cancellare le nuove definizioni di default.
Sul lavoro, positivo il rifinanziamento della Cig, ma non vanno ripetuti i gravi ritardi nel trasferimento delle risorse al Fondo bilaterale dell’artigianato.
Sul capitolo stimolo agli investimenti, CNA apprezza il potenziamento del piano di Transizione 4.0, mentre sollecita la conferma, da subito, almeno fino al 2023, del Superbonus 110%, con l’estensione dell’agevolazione anche ai capannoni delle attività produttive. Sul fisco, CNA lamenta che le detrazioni sul lavoro dipendente continuano a escludere in modo ingiustificato tutta la platea del lavoro autonomo.
Infine, gli interventi per il trasporto persone vanno nella giusta direzione ma le risorse stanziate sono largamente insufficienti.