Il Decreto-legge Energia pubblicato in Gazzetta Ufficiale risponde solo parzialmente alle difficoltà delle imprese per il caro-energia, prorogando per il secondo trimestre alcune misure emergenziali. Tuttavia vengono lasciati fuori, o ridimensionati, interventi importanti che hanno consentito finora di ammortizzare in parte gli impatti determinati sulle bollette dalla forte impennata dei prezzi registrata nell’ultimo anno e mezzo.

È positiva la conferma degli interventi sul settore del gas naturale, in particolare il congelamento degli oneri generali sulle bollette di imprese e famiglie. Vengono infatti prorogati anche al secondo trimestre 2023, fino al 30 giugno, i bonus per l’energia elettrica e il gas naturale a favore dei soggetti in disagio economico. Nei mesi scorsi il Governo aveva innalzato al 15 mila euro la soglia Isee per essere ammessi al beneficio, mentre per quelli tra 12 mila e 15 mila veniva applicato un bonus ridotto. Ora, a partire dal secondo trimestre 2023 e fino al 31 dicembre 2023, si eleva da 20 mila a 30 mila euro, in favore delle famiglie numerose con più di quattro figli, la soglia Isee che permette l’accesso alla tariffa agevolata per la fornitura di energia elettrica e il diritto alla compensazione per la fornitura di gas naturale.

Desta invece preoccupazione l’assenza dell’analogo azzeramento degli oneri generali per il settore elettrico, che ha permesso finora di congelare uno stock di parafiscalità che occupa normalmente quasi il 35% della bolletta elettrica. La mancata conferma della misura rischia di caricare sulle bollette delle imprese un peso economico che azzererebbe quasi del tutto l’alleggerimento delle bollette per effetto della flessione del costo dell’energia.

La loro reintroduzione a partire dal 1° aprile, in un contesto in cui i prezzi dell’energia restano comunque elevati e ben lontani da livelli pre-crisi rende quindi ancora urgente la riforma strutturale del sistema degli oneri generali da parte del Governo, che dovrebbe piuttosto prevederne la rimozione dalle bollette di imprese e famiglie disponendone il trasferimento – anche graduale – sulla fiscalità generale.

Un contributo straordinario è per le imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle imprese energivore, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di energia, pari al 10% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2023. E anche per le imprese diverse da quelle gasivore, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto del gas naturale, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre 2023.

Contributo del 20% delle spese sostenute per l’energia acquistata e utilizzata nel primo trimestre 2023 anche per le imprese energivore, i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del primo trimestre 2023 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019. E per quelle gasivore, nella misura del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale consumato nel secondo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2023, dei prezzi di
riferimento del Mercato Infragiornaliero pubblicati dal Gestore dei mercati energetici abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

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