C’è il segno più davanti a tutto. I bonus per l’edilizia stanno facendo egregiamente il loro lavoro, sia sul fronte della spesa nel settore di imprese e famiglie, sia sulla crescita delle prime. “Ecco perché la CNA ha chiesto con forza di non toccarli e di mantenerli: stanno dando ossigeno vitale alla ripresa”: così la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, sull’onda delle iniziative dell’Associazione anche a livello nazionale.
A parlare sono i numeri, che confermano in toto la tesi. L’indagine del Centro Studi CNA evidenzia infatti come le misure adottate dal governo stiano facendo da traino alla crescita. Quest’anno le spese edili di imprese e famiglie saliranno del 62,7% sul 2019 e del 73,2% rispetto al 2020, l’anno più buio a causa delle limitazioni e chiusure imposte dal Covid. Sul 2021 lo studio mostra una stima di 46,2 miliardi, quando nel 2020 era stata di 26,7 miliardi e nel 2019 di 28,4.
Questi risultati sono basati sui dati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi ai versamenti delle ritenute (applicate sui bonifici bancari effettuati per il pagamento delle spese fino al mese di settembre 2021), e attraverso una stima prudenziale che valuta nel 30% delle spese complessive sostenute dalle famiglie nel 2019 l’ammontare dell’importo cui è stato riconosciuto dalle imprese edili lo sconto in fattura.
“Basterebbero questi dati – dice la segretaria della CNA – per dimostrare la necessità di mantenere intatti Superbonus 110%, Bonus facciate al 90%, detrazioni sulle ristrutturazioni degli edifici al 50%, detrazioni sulla riqualificazione energetica degli edifici al 65% e lapossibilità, per tutte le misure, di utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito. Strumenti, questi ultimi, che hanno consentito soprattutto alle piccole imprese di non essere tagliate fuori dal mercato”.
Ma ci sono anche altri numeri significativi. L’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, mostra come tra giugno e settembre di quest’anno in tutta Italia il boom dell’edilizia abbia trascinato il saldo delle imprese: +22mila solo in questo periodo. “E anche il Lazio e la stessa provincia di Viterbo – continua Melaragni – hanno beneficiato di questo andamento, dettato proprio dai bonus relativi al settore”.
Ecco qualche numero riferito alla Tuscia: crescita complessiva delle imprese rispetto al trimestre precedente +0,29%, +1,13 se si guarda solo a quelle artigiane. Nel campo delle costruzioni, invece, c’è stato un balzo notevole: nel 2019 erano 4.864, nel 2020 invece 4.913 e nel 2021 infine 5.120. In due anni, +5.26%, +4,21 sull’ultimo, ovvero 207 nuove imprese nel settore. Solo negli ultimi tre mesi se ne sono aggiunte 42.