Si è svolto ieri l’incontro tra il ministro De Micheli e le principali associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto merci e persone, tra cui CNA Fita. Durante l’incontro CNA Fita ha sottolineato le pesanti ripercussioni che stanno subendo le imprese del settore, con un calo verticale del fatturato: meno 50 per cento per i taxi e situazione di sostanziale paralisi per NCC auto e bus. Non va meglio sul fronte trasporto merci che, in generale, fa registrare una significativa riduzione dei servizi, con particolari criticità in alcuni settori come quello della movimentazione dei container.
A fronte dell’emergenza, CNA Fita ha ribadito che le misure economiche di sostegno non possono essere limitate alle sole imprese ubicate nelle zone rosse, ma vanno estese all’intero settore dei trasporti senza alcuna distinzione territoriale. Accanto agli interventi che salvaguardano la liquidità e l’occupazione delle imprese (sospensione rate mutui, leasing, imposte e tributi) occorrono chiarimenti nei casi di quarantena del personale addetto alla guida, sia con riferimento alle certificazioni sanitarie necessarie che per quanto riguarda gli effetti giuridici di eventuali inadempienze contrattuali collegate all’impossibilità di adempiere all’esecuzione del contratto di trasporto.
CNA Fita ha apprezzato le aperture del ministro De Micheli rispetto alla soluzione dei problemi del settore. Il ministro infatti ha espresso la volontà di adottare, nei prossimi giorni, interventi che superino la territorialità, affrontando in maniera generale le criticità del comparto. Condivisibili sono anche le indicazioni di intervenire sull’ampliamento dell’utilizzo del fondo centrale di garanzia e sull’adozione di linee guida nazionali in materia sanitaria anche per evitare comportamenti difformi da un territorio all’altro nonché l’impegno a rendere permanente il tavolo di confronto con le associazioni d’impresa per seguire tempestivamente l’evolversi della crisi.