“Il governo mantenga una stretta relazione con le amministrazioni locali, per adottare misure di restrizione effettivamente adeguate e proporzionate all’evolversi della situazione. È essenziale assicurare equilibrio e ponderazione nella comunicazione per non creare esagerati allarmismi e non danneggiare l’immagine del Paese all’estero”. Questo l’invito rivolto al governo dai vertici di CNA nel corso dell’incontro convocato dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, per fronteggiare la crisi provocata dal coronavirus e mitigarne gli effetti sulle imprese.
Dopo i primi provvedimenti assunti dal governo, sono in arrivo due nuovi decreti: uno sulle scadenze fiscali, l’altro sulle misure per arginare l’impatto economico.
CNA ha espresso apprezzamento per la tempestività dell’intervento pubblico e per il metodo di continuo confronto con le parti sociali. Ha quindi denunciato “la brusca frenata che sta subendo l’economia in numerosi settori, anche al di fuori delle aree a maggiore rischio, per effetto delle strette interazioni tra le filiere produttive e di servizio. Danni immediati, e non senza conseguenze per il futuro, anche a causa della cancellazione di eventi fieristici e di ordini. È elevato – hanno sottolineato i dirigenti della Confederazione – il pericolo di comportamenti irrazionali generati dal panico che si diffonde”.
Le imprese attendono misure efficaci di aiuto. CNA ha indicato le priorità. Occorre mantenere aperta la circolazione delle merci e degli automezzi per garantire rifornimenti e approvvigionamenti alle imprese e contrastare blocchi alle frontiere e nell’import – export. Così come è indispensabile lasciare liquidità alle imprese attraverso la sospensione dei pagamenti di contributi, imposte e tasse (in parte nel decreto del Mef da estendere a tutti i Comuni e alle Regioni interessate), la moratoria delle rate dei mutui, l’accelerazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e il potenziamento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese.
Secondo la CNA, devono essere assicurate le tutele per i lavoratori dipendenti attraverso l’estensione della cassa integrazione per tutti (per l’artigianato tramite il Fondo di Solidarietà Bilaterale) e le indennità per autonomi e professionisti. Chiesti altresì il ristoro dei danni diretti per le imprese la cui attività dovesse essere sospesa per effetto dei dispositivi di legge, il rinvio degli adempimenti e l’alleggerimento degli oneri a carico delle imprese, lo slittamento dell’entrata in vigore degli Isa (Indicatori sintetici di affidabilità) e le norme sulle crisi di impresa.
Il ministro ha subito annunciato l’impegno del governo a rinviare l’entrata in vigore del decreto legislativo sulla crisi di impresa e l’utilizzo degli Isa per il 2020. Ha inoltre confermato lo sforzo per tutelare e promuovere i prodotti italiani all’estero e individuare soluzioni per le imprese del turismo, che per prime hanno risentito degli effetti della crisi in corso.
“CNA partecipa attivamente, sin dal primo giorno, ai tavoli convocati dal governo per mettere a punto tutte le misure necessarie a salvaguardare le imprese e la popolazione. Anche a livello territoriale – afferma Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – sono massime l’attenzione e la disponibilità a collaborare con le istituzioni per tutelare imprenditori e dipendenti”.