Un piano straordinario della mobilità per i veicoli pesanti, lotta al dumping praticato dalle imprese estere, ridurre le imposte sul gasolio e abbassare il costo del lavoro. Sono gli interventi che il Consiglio Nazionale di CNA-Fita sollecita per rilanciare il settore dell’autotrasporto merci che convive ogni giorno con criticità che vengono da lontano. Dal Consiglio Nazionale di Genova, CNA-Fita si rivolge al Governo per una “urgente” inversione a 180 gradi della politica sulla mobilità. Le proposte sono state esplicitate in una lettera inviata al ministro Toninelli
Il settore soffre una libera contrattazione dei prezzi senza che si sia proceduto – prima – a una riforma del mercato nazionale e introdotto pari condizioni in Europa. Le imprese italiane di autotrasporto risultano così schiacciate da una committenza sempre pronta ad affidare i servizi a chi offre il prezzo più bassoe dalla crescente invasione dall’estero. Fattori che incidono negativamente su qualità e sicurezza del servizio.
CNA-Fita inoltre sottolinea la necessità di avere un sottosegretario di riferimento dopo le dimissioni di Rixi per poter avviare i tavoli per la riforma del settore già individuati l’anno scorso. Sulle misure, CNA-Fita considera prioritario l’avvio di un piano straordinario della mobilità con l’obiettivo di garantire la regolare circolazione dei mezzi che avrebbe molteplici effetti positivi. Innalzare la velocità commerciale in media con l’Europa migliora la sicurezza e la qualità dell’aria, riduce i costi e i consumi di carburante, consente l’aumento dei flussi di merce nel Paese.
Tema rilevante è la riduzione della fiscalità sul gasolio. Per CNA-Fita è necessario portare sotto il 50% il peso delle imposte che determinano il prezzo alla pompa, allineando l’Italia a metà dei 28 Paesi europei. Il settore da molto tempo è alle prese con una concorrenza dall’estero alimentata da costi del lavoro e di gestione tra i più elevati nel continente. La perdita di quote di mercato tuttavia viene alimentata anche dalla pratica, molto diffusa, di assegnare i viaggi in modalità “franco fabbrica” delegando all’acquirente estero responsabilità e costi di trasporto. Favorire la pratica “franco destino” sarebbe importante negli scambi internazionali. Una proposta in quella direzione era già parte del Piano della logistica 2012-2020.
Altro intervento fondamentale è la riduzione del costo del lavoro che in Italia si attesta a 27,5 euro l’ora, quasi sei volte più altro di quello in Bulgaria e Romania, tre volte quello in Lituania, Ungheria e Lettonia e oltre il doppio rispetto alla Polonia. Al riguardo CNA-Fita chiede che venga ripristinata la riduzione del premio Inail che per il 2018 ammontava al 16,81%. Altrimenti il taglio effettivo scende all’11% e, per le aziende che lavorano con mezzi senza rimorchio, c’è addirittura un incremento di circa il 9%.