Ci sono circa 200mila piccole e medie imprese potenzialmente interessate a installare piccoli impianti fotovoltaici di autoproduzione sui tetti dei loro capannoni, per questo servono misure che possano coinvolgerle nel percorso di decarbonizzazione. È la posizione della CNA, che guarda con interesse allo sviluppo delle Cer (Comunità energetiche rinnovabili) e attende l’imminente uscita del decreto di incentivazione.
A livello locale, la CNA di Viterbo e Civitavecchia è ormai da tempo impegnata sul discorso delle Cer, non solo sostenendone il percorso di sviluppo ma anche entrando in campo in prima persona. “Di questo tema – dice la segretaria Luigia Melaragni – ci stiamo occupando con grande impegno. Stiamo infatti già predisponendo uno studio di fattibilità per realizzare una Cer al Poggino. E alcune imprese hanno già aderito”. Viterbo ma non solo: l’Associazione è pronta ad estendere il proprio raggio d’azione: “Siamo disponibili – continua Melaragni – a fare lo stesso lavoro anche in altri Comuni”.
Intanto si attende il decreto del governo, sul quale una valutazione complessiva potrà essere fatta una volta che il testo verrà definitivamente approvato dopo il via libera di Bruxelles. Tuttavia, secondo la CNA, ci sono alcuni aspetti che è possibile migliorare. L’obiettivo di 5GW entro il 2027 appare poco ambizioso e il riferimento a Comuni fino a 5mila residenti per accedere al beneficio in conto capitale limita la platea e la copertura finanziaria delle agevolazioni.
Infine la previsione di un contingente massimo di potenza incentivabile di 5GW entro il 31 dicembre 2027 mostra con evidenza la necessità di compiere uno sforzo più ambizioso che non potrà essere limitato alle previsioni del decreto in uscita. E qui si torna al punto di partenza: è necessario accompagnare lo sviluppo delle Cer con misure che possano coinvolgere nel percorso di decarbonizzazione le tante imprese interessate a realizzare piccoli impianti.