La relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di imprese e cittadini, prevista dallo Statuto delle Imprese, scatta una fotografia la cui lettura non si presta ad equivoci e conferma l’allarme più volte lanciato dalla CNA: sulla semplificazione siamo ancora ai principi, mancano i fatti.
Su un totale di 89 provvedimenti monitorati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali, fra cui la CNA, sono ben 47 quelli che hanno introdotto nuovi oneri per le imprese e soltanto in pochissimi casi le amministrazioni promotrici ne avevano segnalato la presenza.
“È inquietante la diffusa inadempienza, da parte delle pubbliche amministrazioni, a redigere, allegare e pubblicare l’elenco degli oneri informativi riferiti ai provvedimenti adottati. Ciò – sottolinea la CNA – se da una parte denota la presenza di un grave ritardo culturale nelle amministrazioni rispetto alla ‘normalità’ di molti altri Paesi, dall’altra testimonia le resistenze delle stesse amministrazioni alle politiche per il miglioramento della qualità della regolazione. Per questo motivo, non basta più fare appello alla responsabilità politica, ma accorre individuare meccanismi e strumenti che possano realmente richiamare le pubbliche amministrazioni a comportamenti più virtuosi. Le imprese e i cittadini non possono più aspettare”.
Sostanzialmente dello stesso tenore anche la seconda relazione presentata dal Dipartimento della Funzione Pubblica sul cosiddetto budget regolatorio, cioè sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati nel corso del 2013. Ebbene, anche in questo caso, l’attività di monitoraggio, svolta con il contributo della CNA, evidenzia che la maggioranza delle amministrazioni non ha rispettato le indicazioni di “rendicontazione” previste nello Statuto delle Imprese e in un solo caso su 20 sono stati quantificati gli oneri introdotti e quelli eliminati.
“Insomma – conclude la CNA – il quadro generale mostra che è necessaria una rigorosa responsabilizzazione delle amministrazioni nell’utilizzo degli strumenti idonei a prevenire l’introduzione di nuovi oneri. Trasparenza, responsabilità e coinvolgimento diretto dei vertici politici ed amministrativi devono diventare le parole d’ordine per sgonfiare la burocrazia”.